Come e quando il GABA ci viene in aiuto
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3 anni fa
Aiutiamo il nostro organismo a produrre calma
Li chiamiamo neurotrasmettitori e sono quelle molecole che, come veri e propri messaggeri, veicolano le informazioni con cui il cervello, attraverso quel grande alleato che è il sistema nervoso, regola le funzioni vitali dell’organismo (battito cardiaco, pressione sanguigna, respirazione, digestione, etc.) e l’insieme di tutte le altre attività, comprese quelle psichiche: concentrazione e memoria, capacità di immagazzinare nozioni, il sonno e le innumerevoli sfumature delle nostre emozioni.
L’elenco di questi messaggeri è lungo e articolato, ma in cima alla lista troviamo acido glutammico e GABA: il primo è il più importante neurotrasmettitore eccitatorio e ha la funzione primaria di trasmettere l’energia necessaria a organi e apparati per ‘attivarsi’, mentre il GABA - che sta per acido gamma-aminobutirrico - è la sua controparte inibitrice, in quanto rallenta e limita l’eccitabilità neuronale per ripristinare lo stato di calma. Nella lista seguono poi neuromodulatori come dopamina, serotonina, noradrenalina e acetilcolina e tutti concorrono a formare quel ponte di comunicazione tra gli stimoli che recepiamo dall’ambiente e la nostra risposta, o reazione, ad essi. Un ponte, cioè, tra psiche e soma.
C’è un calmante nel cervello!
Possiamo considerare il GABA come IL calmante naturale del nostro organismo e il fatto che sia la neuro-molecola inibitoria più abbondante presente nel sistema nervoso sembra indicarci come il corpo abbia necessariamente bisogno di un modulatore solerte e costante nella gestione dei numerosi stimoli, affinché ‘eccitabilità’ e ‘nervosismo’ non superino quel limite salutare oltre il quale diventano un rischio per la salute. Il GABA svolge dunque un ruolo basilare negli stati ansiosi e di stress perché impedisce al cervello di diventare iperattivo, favorendo un effetto rilassante. Va da sé che in situazioni di forte tensione, i suoi livelli diminuiscono velocemente e, di contro, a una bassa attività di GABA gli stati di ansia diventano ancor più severi, con tutto il corredo dei sintomi correlati: dall’irrequietezza e agitazione all’accelerazione del battito cardiaco, dalla stanchezza fisica e mentale a una cattiva qualità del sonno. Sul suo meccanismo d’azione puntano la gran parte dei farmaci ansiolitici e sedativi, i quali intervengono sui recettori che lo captano a livello neuronale mantenendoli attivi (aperti) più a lungo, per continuare ad accogliere quell’impulso inibitorio e calmante.
Nutrirsi di calma
Ancor prima di andare a ‘toccare’ questi delicati meccanismi, possiamo fornire direttamente acido gamma-aminobutirrico all’organismo. Il GABA è un aminoacido prodotto dal cervello a partire proprio dal suo antagonista - l’acido glutammico - in una dinamica di trasformazione molto… taoista! Dall’impetuoso Yang ecco originare spontaneamente la controparte ‘quieta’, lo Yin, in un movimento ritmico che concorre alla vita, basata sull’equilibrio naturale tra opposti: neurotrasmettitori e ormoni funzionano proprio così, in antagonismo e compensazione. Anche la scienza ce lo spiega usando però un linguaggio diverso.
L’acido gamma-aminobutirrico è presente in alcuni cibi, soprattutto in quelli fermentati - yogurt e kefir, kimchi e miso, etc – come in alcuni legumi (la soia) e verdure (spinaci, broccoli, patate e pomodori) oltre che in alimenti di origine animale: uova, pesce e carne. Ma poiché non esiste un modo per misurarne i livelli nell’organismo, è difficile sapere se lo stai effettivamente incrementando a sufficienza.
Ricorrere a un integratore di questa molecola può dunque rivelarsi un’ottima scelta quando il ‘sistema d’allarme’ dello stress si attiva per un nonnulla e il suo frastuono inficia la nostra qualità di vita, diurna e notturna.
L’integrazione sarà ancor più efficace se la formulazione include anche principi attivi di piante officinali dalla affermate virtù rilassanti - come melissa e biancospino, la ‘valeriana del cuore’, la tonificante schisandra e griffonia, che incrementa anche la serotonina - in un abbraccio sinergico che renderà l’effetto rilassante sia più rapido nell’immediato, sia stabile e duraturo nel lungo periodo, nella logica della prevenzione per mantenere efficiente quell’equilibrio dinamico che anche l’antica filosofia taoista ha posto alla base del benessere.
Fermati e… sorridi!
Se ci pensi, quando preoccupazione, nervosismo e agitazione prendono il sopravvento sono i sensi a venir sopraffatti e inibiti. Olfatto, tatto, gusto, udito, vista: sono il nostro contatto sensibile con l’esterno e perciò in grado di ricondurci nel qui-e-ora quando proiezioni mentali, che sono alla base di ogni stato ansioso, distorcono la percezione della realtà. Sarebbe sufficiente fermarsi un istante, di tanto in tanto, e ristabilire il contatto con l’ambiente attraverso di loro. E, in quell’istante, un’unica contrazione muscolare è ammessa: quella della bocca mentre si inarca in un sorriso, la curva che raddrizza ogni cosa! Anche il sorriso funziona come un messaggero neurochimico: manda un segnale che fa ridurre la produzione degli ormoni dello stress a favore di endorfina. Lo sapevi?