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Anteprima - Riflessologia Plantare - Libro di Claudio Santoro

Pubblicato 12 anni fa

L'approccio olistico - Leggi in anteprima l'introduzione al libro Riflessologia Plantare dell'autore Claudio Santoro.

«Salute e malattia sono in rapporto con l'uomo intero e non solo con una parte di esso, cioè il corpo fisico».
-Rudolf Steiner

La riflessologia rientra tra quelle discipline che compongono l'universo "olistico": essa vede la salute umana e il microcosmo uomo, compenetrati dalle stesse essenze del cosmo.
L'olismo (dal greco "holos" - totale, completo) è una teoria biologica generale secondo cui la "totalità" dell'organismo deve essere considerata in modo essenziale, intendendo con ciò che esso è qualcosa di più della somma delle sue parti.
Questa "totalità" assume una funzione direttiva nei confronti dei fenomeni fisici e chimici che sono alla base della vita: fare riflessologia, quindi, significa imparare a osservare l'uomo nella sua complessità, avendo bene in considerazione le sue caratteristiche fisiche, psichiche ed emotive, la sua reazione con la materia e con lo spirito, la reazione con la madre e con il padre, con l'esterno e con l'interno, con il presente e con il passato, ricordandosi che l'unica possibilità per raccogliere dati reali è quella di abbattere le certezze mettendosi in una posizione di ascolto e ricettività.
In questi termini, la riflessologia possiede una straordinaria virtù terapeutica: può essere impiegata tanto per prevenire situazioni di ordine patologico, quanto per affrontare e risolvere situazioni di ordine funzionale, soprattutto se derivate da alterazioni psico-fisiche (vedi Cap. VII).

Gli assunti teorici su cui si fonda la metodologia riflessologica in generale, riconosciuti come "validi" dalla ricerca medico-scientifica, partono dal principio che ogni disfunzione organica si evidenzia in settori dell'organismo diversi, anche anatomicamente distanti dal punto dove risiede l'anomalia funzionale, e che, in quelli, può essere accertata e curata.
In questo contesto ben si inseriscono i piedi che, ancor più di altre parti del corpo, sono ricchi di terminazioni nervose. Essi consentono una migliore individuazione di quelle "zone riflesse" che, nel loro piccolo, costituiscono una sorta di mappa di tutti gli organi interni.
Da qui il particolare interesse che la metodica riflessologica ripone nelle corrispondenze analogiche tra i vari distretti del corpo e particolari zone del piede, della mano, della testa ecc.: la manipolazione di queste determina la stimolazione di quelle.

La riflessologia, quale tecnica antalgica, rappresenta un valido strumento terapeutico, non invasivo e completamente innocuo, di semplice applicazione ma, non per questo, meno efficace (opera in maniera indiretta e proficua: gli organi non vengono sollecitati solo individualmente; è l'intero organismo a essere stimolato, sollecitato a una risposta positiva, ad avviarsi all'autoguarigione); imparare a praticarla offre la possibilità di alleviare o eliminare molti di quei disturbi per i quali la medicina "convenzionale" propone terapie a base di farmaci: depressione, irascibilità, irritabilità, tensione, stanchezza, stipsi, stress, insonnia, dolori vari, ovvero tutto quanto da essi derivi, ne costituiscono solo un esempio (applicabilità con risultati sicuri ad almeno il 70-80 percento delle patologie fino a oggi conosciute).

Questa tecnica presenta, altresì, il grosso vantaggio, da un lato, di non avere controindicazioni (sia in rapporto all'età, sia in rapporto agli effetti collaterali indesiderati); dall'altro, attraverso il massaggio, di effettuare un "accertamento" (non "diagnosi", di ovvia competenza medica) circa "l'attuale" stato di salute del paziente: questo è il motivo che le consente di essere considerata anche come un valido strumento di analisi preventiva.
La riflessologia può, quindi, effettivamente offrire un serio contributo al mantenimento e/o alla restituzione di uno stato di generale benessere psico-fisico.

Claudio Santoro


«La soppressione e il dispotismo nella scienza mi ripugnano; qui l'unica regola dovrebbe essere la libertà di spirito, la ricerca fondamentale, la configurazione delle ipotesi, il confronto delle osservazioni, l'aderenza ai fatti e non alle personalità. Prova tutto e trattieni ciò che e buono: questo è e rimane il primo comandamento della scienza[...] La medicina è scienza dell'esperienza, è pratica, è continuo esperimento{...} e l'esperimento non è mai concluso».
C.W. Hufeland

«L'energia vitale\...\ con la sua potenza meravigliosa di trasformare i moti dei costituenti cellulari in psichismo cellulare e l'influsso nervoso del cervello in pensiero, in creazione, in arte, in scienza, in volontà, in desiderio, in uno psichismo complesso multiforme e multicolore, quest'energia vitale deve essere posta al di fuori delle forme energetiche che sono latenti nella materia inanimata... I Biologi e i Medici non dispongono di mezzi capaci di aumentare l'energia vitale anche di un solo erg. Essi possono soltanto, come i giardinieri, sopprimere gli ostacoli che si oppongono allo sbocciare dell'energia vitale. Ristabilendo la libertà delle correnti di ossigeno, aprendo le correnti bloccate dei liquidi organici, ricostruendo le condizioni adatte allo scaturire della libertà nelle correnti e negli umori, si creerà il clima in cui l'energia vitale sbloccata si trasformerà forse in libertà di spirito!...] ».
A. Salmanoff


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