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Anteprima - Esegesi Vol. 4 DVD - Il confine di Spacelandia

Pubblicato 13 anni fa

Il Quadrato e la Sfera...

Conoscete Flatlandia? È il Paese in cui abita il protagonista della novella intitolata appunto Flatland, scritta nel 1884 da Edwin Abbott Abbott, pedagogo, matematico e teologo britannico.

Quel Paese si chiama Flatlandia (da flat, che in inglese è «piatto») perché ha solo due dimensioni: nell'universo come lo si vede da lì, esistono soltanto figure piane, tutto è flat, anche le persone.

Il protagonista della novella, per esempio, è un Quadrato, il che tra l'altro significa che non gode di particolare considerazione nel suo Paese – dato che gli abitanti di Flatlandia sono tanto più intelligenti e stimati, quanto più numeroso è il numero dei loro lati; si è ritenuti dotti quando si è almeno esagoni, e ci si rassegna a contare pochissimo quando si è triangoli (come i soldati semplici, che a Flatlandia sono triangoli isosceli).

Eppure, al protagonista della novella di Abbott Abbott accade un evento straordinario: un giorno si imbatte in una sfera – cioè in un abitante di un altro universo, che invece di due dimensioni ne ha tre. E il nostro Quadrato riesce a vedere quella sfera proprio così com'è nell'universo tridimensionale: ovvero come un volume – mentre qualsiasi altro abitante di Flatlandia, guardando una sfera, avrebbe visto soltanto una circonferenza.

E sono sicuro che già questo vi suggerisce qualcosa. La Sfera diventa il maestro di conoscenza del nostro Quadrato, il quale all'inizio fa ovviamente una gran fatica a orientarsi nelle loro conversazioni, perché semplicemente non ha i concetti, le parole per comprendere la terza dimensione.

Poi, quando si è un po' abituato, il Quadrato domanda alla Sfera se possano esistere anche universi a quattro, cinque o più dimensioni; e la Sfera dapprima esclude categoricamente questa idea, ma poi, ripensandoci, ammette che sì, potrebbero esserci universi ulteriori, ma tiene a precisare che, per conoscerli, occorrerebbe un'illuminazione, un prodigioso incontro come quello capitato al Quadrato, e cose del genere non succedono spesso.

Già. Ma si noti che il Quadrato ha intuito le dimensioni ulteriori, mentre la sapiente Sfera non aveva mai osato pensarle.

E anche questo vi sta certamente suggerendo – o addirittura vi sta facendo ricordare qualche vostra sensazione molto personale.

Igor Sibaldi


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