Allergie e intolleranze: i test (di primo e secondo livello) più affidabili
Pubblicato
2 anni fa
Bruno Brigo
Medico, specializzazione in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di medicina integrata
Esistono differenti test per stabilire se i diversi disturbi sono l’espressione di una reazione allergica e identificare gli allergeni responsabili: vediamo insieme quali sono
L’allergologia è una branca della Medicina che si dedica allo studio delle cause, della diagnosi, della prevenzione e della cura delle allergie. Esistono differenti test per stabilire se i diversi disturbi sono l’espressione di una reazione allergica e identificare gli allergeni responsabili. In tal modo gli esami per una corretta diagnosi di allergia permettono di mettere in atto le corrette misure per la sua prevenzione e cura.
Allergie, intolleranze e reazioni avverse alimentari
Il termine “allergia”, dal greco “allos”, diversa, ed “ergon”, reazione, indica una risposta abnorme, eccessiva, diversa, esagerata da parte dell’organismo nei confronti di sostanze dell’ambiente che solitamente non provocano alcun tipo di reazione. Così pollini, polveri, alimenti particolari, prodotti chimici e farmaci finiscono con lo scatenare, in soggetti geneticamente predisposti, una risposta del sistema immunitario, come se rappresentassero una vera e propria minaccia per l’organismo, che le riconosce come estranee e contro cui produce anticorpi specifici, appartenenti alle Immunoglobiline E (IgE). In tal modo, dopo un primo incontro di sensibilizzazione tra tali sostanze, definite “allergeni” e l’organismo, ad ogni successivo incontro si innesca un meccanismo a cascata che porta alla liberazione di massicce quantità di istamina, responsabile di tutti i sintomi propri dell’allergia. Le allergie possono interessare organi bersaglio diversi:
- pelle (orticaria, eczema costituzionale o dermatite atopica, eczema topico o da contatto, reazioni a punture d’insetto, prurito),
- prime vie aeree (oculorinite allergica, sinusite, laringite),
- apparato respiratorio (tracheite, bronchite, broncospasmo, asma bronchiale, tosse),
- apparato gastrointestinale (stomatite, gastrite, dolore addominale).
Le intolleranze alimentari costituiscono un insieme di disturbi di natura diversa, localizzati in vari organi, conseguenti all’ingestione di determinati cibi. Le manifestazioni sono variabili da soggetto a soggetto e possono mutare nel tempo nello stesso individuo. Differiscono dalle allergie in quanto non sono dovute a meccanismi di tipo immunitario e regrediscono con la sospensione del cibo responsabile. In generale sono dovute ad una ridotta disponibilità di enzimi capaci di metabolizzare un determinato alimento.
Di recente è stato introdotto il termine “reazioni avverse alimentari” per indicare tutte le manifestazioni allergiche e non, localizzate a livello di vari organi e apparati (cute, cavo orale, apparato respiratorio, intestino) conseguente all’introduzione di un alimento.
Test per allergie e intolleranze
Dal momento che l’allergologia è divenuta un campo sempre più complesso, soltanto il medico specialista possiede la preparazione idonea per stabilire una corretta diagnosi e cura delle allergie.
Esistono numerose prove per accertare se le manifestazioni cliniche sono l’espressione di una reazione allergica e identificare gli allergeni responsabili. Si distinguono test di primo livello, essenziali per la diagnosi corretta di allergia, e test di secondo livello definiti anche “test di provocazione” (nasale, congiuntivale, orale e respiratoria) utili per confermare e quantificare una reazione allergica.
I test di primo livello comprendono quelli cutanei (intradermoreazione e prick-test), il dosaggio degli anticorpi IgE (RAST) e delle IgE totali (PRIST). Nel sospetto di asma allergico si eseguono anche le prove spirometriche.
PRIST (Paper Radio Immuno Sorbent Test)
È il dosaggio delle IgE (Immunoglobuline E) totali nel sangue. Quando i valori superano 200 KU/L viene confermato il sospetto di allergia.
RAST (Radio Allergo Sorbent Test)
Il RAST o test di radio-allergo-assorbimento è il dosaggio nel sangue degli anticorpi IgE (Immunoglobuline E) specifici per i vari allergeni. È necessario per confermare i risultati dei test cutanei. Può essere eseguito anche in corso di terapia antistaminica.
La quantità di anticorpi IgE viene stabilita con una scala da 0 a 6. Valori da 0 a 1 indicano che l’anticorpo è assente o scarso e tendono a escludere che sia in corso una malattia su base allergica. Valori superiori a 2 indicano un’allergia.
Test cutanei
Comprendono le intradermoreazioni e il prick-test. Si basano sulla introduzione nella cute di estratti purificati e standardizzati, mediante una minuscola puntura.
Si possono eseguire con un numero elevato di allergeni. I test cutanei consistono nella iniezione sottocute di una quantità minima di allergene, per cui non comporta alcun rischio. Si possono testare da 20 a 30 allergeni diversi per volta. Non vanno eseguiti nel corso di terapia antistaminica. I test di intradermoreazione sono più sensibili, ma meno specifici del prick-test. I test di cutireazione sono positivi quando si manifesta una reazione locale di arrossamento della cute con prurito nell’area in cui è stato eseguito il test.
Spirometria
Comprende delle prove di funzionalità respiratoria per scoprire segni di spasmo dei bronchi o di aumento delle resistenze a livello delle vie aeree, come si può evidenziare in soggetti con allergie nasali o respiratorie, anche in presenza di disturbi respiratori modesti (affanno sotto sforzo, tosse secca persistente).
Test di biorisonanza
Comprende test bioelettronici messi a punto negli anni ’70 del secolo scorso da H.W. Schimmel. Consentirebbe di individuare una condizione di intolleranza alimentare, testando le reazioni, dal punto di vista elettrodinamico, dell’organismo messo a contatto con alimenti, allergeni e farmaci.
Pur non essendo riconosciuto valido dalla Medicina convenzionale, può consentire l’approfondimento e l’orientamento utili per individuare allergeni e alimenti responsabili del quadro clinico, soprattutto da parte di medici che integrano l’approccio convenzionale con tale indagine.