2 poesie estratte da "Madrigali per Surfisti Estatici"
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8 anni fa
Leggi in anteprima due componimenti dello scrittore romagnolo Roberto Mercadini
Perché il titolo "Madrigali per Surfisti Estatici"?
Perché la poesia è, fra le forme della letteratura, di gran lunga più veloce, acrobatica, azzardosa, spettacolare e (a mio parere) eccitante di un romanzo, che invece ricorda più una nave che trasporta un passeggero.
Ecco due dei componimenti presenti nel libro:
L'asino
Era un vecchio secco e nervino,
pelle gualcita come un papavero.
Lui sì, m'insegnava a vivere:
mi disse un giorno:
"... e ti devi comportare bene,
boja de vigliac!
Perché c'è l'asino!"
"L'asino?" chiesi io.
"L'asino cosmico" scandì.
"E cos'è?"
Cominciò:
"L'asino cosmico è la forza immensa
che sostiene e trascina
il peso del mondo:
mali, torti, dolori.
E una bestia antica,
macilenta, dolente,
con le orecchie smangiate,
spelacchiato,
azzoppato;
il carico gli si ispessisce sulla schiena
giorno a giorno
finché
- dai e dai -
una goccia farà tracimare la misura:
sarà uno scempio lieve,
un insulto distratto,
l'ultimo sguardo sufficiente d'un borioso,
l'ultima volta che non si chiede "permesso?"
e l'asino s'impunterà, sfinito.
Le ginocchia prenderanno a tremargli
paurosamente
poi di schianto
stramazzerà dando il raglio mortale:
un raglio
lungo, straziato, spaventoso
sopra i cieli.
Farà scoppiare i timpani,
la terra vacillerà come un ubriaco,
il sole cadrà in ginocchio,
i fiori balzeranno dal suolo come pantere.
Ale! L'universo in frantumi,
rovesciato
fuori dai sacchi.
La collana delle stelle si spezzerà,
cascheranno come perle su un pavimento,
gli oceani si azzufferanno,
gli imperatori diverranno neonati,
muti i poeti,
i pesci
canteranno il Tannhàuser.
Si squarceranno ustioni ovunque,
fiammerà un bianco di colombe abbagliate.
Poi
più nulla.
Nulla.
In eterno.
Perciò ti devi comportare bene,
boja de vigliac!"
Roma, Nuova Delhi, Città del Messico
Se volete dar di matto in santa pace
nulla è meglio della città.
Avete al fianco
lampioni lampioni lampioni
in fila, identici, a testa china,
simili a madonnine aliene.
Fermi a un ingorgo
le luci a vanvera vi indicheranno:
un ristorante chiuso,
il ginocchio d'una passante,
un'erbaccia.
Si può strillare e stridere,
menar pugni e testate contro i vetri,
spaccarsi le dita sul parebrize,
mangiar chiodi e diamanti;
in tutto quel trambusto e stordimento
nessuno si accorge di nulla;
nessuno nota, arriccia il naso, chiede spiegazioni.
Praticatevi lunghi tagli ondulati sulle braccia:
si allargheranno lente macchie rosse
contro il rosso tramonto.
Fatevi gli occhi neri.
Ridete, piangete,
telefonate a Lucio, amico vostro immaginario:
un gatto rosa che vola e parla.
Non c'è l'ombra d'uno scocciatore.
Per chi eccede in prudenza
ci sono Roma, Nuova Delhi, Città del Messico.
Ma la più piccola provincia può bastare
per incendiarsi i capelli,
o gridare: "Io sono Dio: non esisto!"
Scapricciativi a sazietà,
potete scendere a sgranchirvi le gambe.
È divertente:
hanno cani,
neon,
corsi di tango
e commesse che ti rispondono
"prego" e "arrivederci"
fissando
un punto a caso nello spazio.
Tratto dal libro:
Madrigali per Surfisti Estatici
Roberto Mercadini
In questo libro di componimenti, Roberto Mercadini si conferma un poeta di rara sensibilità e visione, capace di calarsi nei panni di personaggi di ogni epoca.
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