La teglia in argilla è un attrezzo di cucina tipico romagnolo per preparare il pane.
II marchio registrato, impresso sulla teglia, garantisce che si tratta della tradizionale "Teglia di Montetiffi", interamente lavorata a mano e cotta in forno a legna, con materiali e tecniche che sono le stesse da sempre.
E' una teglia (testo) di argilla nata per la cottura della piadina romagnola nel caminetto, su stufa a legna e fornello a gas.
Ottimi risultati si ottengono usandola per barbecue o nel forno per cuocere pane e pizza.
ISTRUZIONI PER L'USO
Si può utilizzare la teglia nel caminetto appoggiandola su un treppiedi o sugli alari.
Come prima fase usare un po' di carboni rossi fino a che la teglia non si sia ben scaldata, quindi aggiungere gradatamente legna piccola (tipo sermenti o potature) affinché arrivi alla giusta temperatura. Se si vuole usarcela stufa economica a legna, fare attenzione a portare la teglia al centro del piano cottura solo dopo averla fatta scaldare su un lato della stufa. Sul fornello a gas la teglia dovrà avere un diametro più piccolo di 30 cm. e dovrà appoggiare su uno spandi-fiamma.
Occorre prestare particolare attenzione a che la teglia non subisca bruschi sbalzi di temperatura.
A questo punto si può adagiare la piada.
AVVERTENZE
La teglia nuova va fatta scaldare ponendovi sopra una manciata di crusca che verrà spazzolata via quando diventerà di un bel colore bruno. Questa operazione non andrà più ripetuta. A fine cottura la teglia va lasciata raffreddare senza spostarla. La teglia d'argilla non va mai lavata con acqua o detersivi di alcun tipo. Per pulirla raschiare i residui e spazzolare con una scopetta di saggina.
Va riposta in posizione verticale leggermente inclinata.
COSA CUOCERE
Sulla teglia oltre alla piada e simili, si possono cuocere: tortelli alla lastra; torta al testo; cantarelle; caldarroste; verdure (melanzane - zucchine - radicchio trevigiano - cipollotti...); abbrustolire fette di pane, fette di polenta; tostare semi di zucca, sesamo, ceci, e frutta secca (mandorle, noci, nocciole, pinoli...); anche il pesce rientra nelle tradizionali cotture sulla teglia: piccoli pesci bianchi (sogliole, moletti, morsioni, zanchetti...) solo infarinati e passati veloci sulla teglia ben calda e poi conditi; pesci di dimensioni maggiori su di un letto di sale grosso e poi in forno; frutti di mare (vongole, cannelli,...) a scottadito; ma si può aggiungere anche qualche crostaceo (gamberetti, scampi, granchi...).
Ovviamente in questi casi la teglia è bene usarla solo per il pesce.
CURIOSITÀ
Le teglie crepate (può succedere quando la teglia passa troppo velocemente dal freddo al caldo), venivano riparate con una operazione di "ricucitura".
Si praticavano dei piccoli fori paralleli a 1 cm. dalla crepa e quindi con un filo di ferro cotto si facevano urto o più punti di sutura distanti 3-4 cm. tra di loro. Possiamo farlo anche noi!
Con un po' di pratica e di attenzione la teglia (tégia) di Montetiffi offrirà una piada dal sapore fragrante e insuperabile.
Come ha sempre fatto da oltre 500 anni per la gente di Romagna.
Buon Appetito !