Storia del Sonno — Libro
Tra letteratura e scienza
Karoline Walter
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Che cos'è il sonno? Perché dormire è così importante? Qual è il modo migliore per riposarsi?
Il sonno rappresenta una pausa nella vita, in cui l’agire e il pensare restano sospesi, un mondo di cui non ci è dato essere testimoni.
Come può quindi essere possibile tracciarne una storia? Sebbene sfugga alla nostra esperienza cosciente, possiamo sperimentare i suoi momenti di transizione (quando ci si addormenta o ci si risveglia), i suoi ritmi, la sua assenza, e a volte i frammenti di sogni e incubi, come una finestra su un altro mondo, o meglio sul nostro mondo interiore.
La nostra concezione del sonno è certamente forgiata dalla nostra cultura e dalla società in cui viviamo. Ciò appare evidente già se si guarda al valore che ha nelle diverse religioni: in alcuni miti di creazione la divinità cade addormentata e da quel sonno creativo nascono gli uomini, come nel caso del gigante Ymir nella mitologia norrena, mentre al contrario il Dio biblico è sveglio e attivo, non dorme mai.
Nel Medioevo dormire troppo era considerato un peccato, durante l’Illuminismo un vizio e nell’era industriale un ostacolo alla produttività. D’altro canto, però, in ogni epoca è stato ritenuto anche un momento foriero di possibilità: dormendo si poteva raggiungere il sopor pacis, un’esperienza mistica di avvicinamento a Dio, mentre dal Romanticismo in poi il sonno (e il sogno) diventa fonte di ispirazione artistica.
Tra pratiche nuove e alla moda come il power nap (un breve pisolino di 10-20 minuti), dibattiti sulla validità del co-spleeping, la mania dei sogni lucidi e l’atrocità delle tecniche di privazione del sonno usate a Guantánamo, giungiamo infine ai giorni nostri e a un’analisi più sociale del sonno (e della veglia).
“Non apprezziamo abbastanza il sonno: lo giudichiamo soltanto come un’indispensabile condizione di passaggio, dalla quale dobbiamo risvegliarci. Non comprendiamo quei mari di freschezza, quelle discese nella vita vegetale, quella passeggiata rassicurante nell’oscuro che ci avvolge e ci protegge; né il riemergere, con gli occhi e la pelle distesi. Solo Shakespeare, Goethe, Proust e il gatto hanno capito cosa sia il sonno”.
Pietro Citati
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Marca | Odoya |
Data pubblicazione | Giugno 2022 |
Formato | Libro - Pag 240 - 15,5x20,5 cm |
ISBN | 8862887485 |
EAN | 9788862887489 |
Lo trovi in | Libreria: #Insonnia #Metodi naturali e terapie pratiche |
MCR-NR | 209045 |
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