Le vicende politiche del Terzo Reich, sfociate nel 1939 nella Seconda guerra mondiale, indussero molti scienziati e intellettuali a prendere la via dell'esilio. Due tra gli esuli più famosi, Albert Einstein, il padre della relatività, e Kurt Gödel, l'autore del famoso teorema di incompletezza, definito da alcuni il più grande logico della storia dopo Aristotele, si ritrovarono nel prestigioso Institute for Advanced Study di Princeton, che accoglieva l'élite del pensiero scientifico.
Incline all'espansività e alla cortesia il primo, ombroso e pessimista il secondo, per quanto diversi i due condividevano un patrimonio comune: la lingua, la cultura filosofica «continentale», con una particolare predilezione per Kant, uno spiccato interesse per la fisica e soprattutto per il tempo. In quelle lunghe camminate verso casa, che divennero un'immagine costante nel panorama della città, non discettarono solo di politica, di filosofia o dell'universo scientifico in cui si erano formati.
Dalla loro amicizia nacque una grande scoperta: Gödel propose una nuova soluzione delle equazioni di campo di Einstein, dimostrando che sono possibili universi dalle proprietà insolite, in cui il tempo, come lo concepiamo normalmente, non esiste. Gödel si spinse ancora oltre: se in questi universi possibili il tempo non esiste, allora non esiste nemmeno nel nostro mondo. Il saggio venne pubblicato nel 1949, all'interno di un volume dedicato al settantesimo compleanno di Einstein, il quale riconobbe nel lavoro dell'amico «un importante contributo alla teoria generale della relatività»; da allora i fisici hanno dato la caccia all'errore nella fisica di Gödel o all'elemento mancante nella teoria di Einstein.
Un mondo senza tempo presenta le scoperte dei due scienziati nel contesto delle teorie che hanno trasformato la fisica, la filosofia, la logica, la matematica e le arti del ventesimo secolo. È il resoconto di un'amicizia preziosa e feconda, la riscoperta del genio di Kurt Gödel, la sua rilettura rivoluzionaria della teoria della relatività.
«Nelle passeggiate di Gödel e Einstein si può udire un’eco dello Zeitgeist, un indizio per la comprensione del segreto di quel secolo grande e terribile che fu il Novecento: un secolo che, come il Seicento, passerà alla storia come un’epoca di geni.»
«Intellettualmente provocatorio...»
Kirkus Reviews
«Un libro che conquisterà i fan di Gödel, Escher, Bach, il best seller di Douglas Hofstadter, e gli appassionati di Einstein, ma sarà apprezzato anche da tutti quei lettori che amano veder messe in discussione le loro certezze sul mondo.»
Publishers Weekly