Micro Macro — Libro

Questo libro è il frutto di una serie di meditazioni effettuate prevalentemente di notte in condizione di semi veglia e di semi sonno, in quella zona liminale dove i due stati, della veglia e del sonno, si incontrano e si riconoscono recuperando tutta la confidenza e l’intimità, come potrebbero fare due vecchi amici che non si frequentano più da tempo ma sanno di ricordarsi pienamente l’un dell’altro appena arriva l’occasione di rincontrarsi.

Un’attenzione cosciente ha mantenuto veglia e sonno distinti ma contemporaneamente uniti grazie alle meditazioni che, man mano, si facevano sempre più profonde.

Queste meditazioni utilizzano sempre la sacra immaginazione e il nostro cuore come sede, luogo e principio di accoglienza della nostra anima e di tutto il Creato.

Iniziano immaginando di accogliere le persone e i luoghi più vicini a noi, poi mano a mano l’accoglienza si arricchisce e diviene sempre più ampia mentre il nostro cuore si espande, come “una cattedrale di luce”, fino ad includere il nostro quartiere, la nostra città, la nostra regione, la nostra nazione, il nostro continente e la Terra “intiera” con tutte le sue creature visibili ed invisibili di tutti i regni umani, animali, vegetali e minerali.

Come si comporta l’energia vitale quando ricordiamo chi siamo e riusciamo a rimanere connessi senza blocchi o interruzioni?

In quegli istanti siamo un unicum con quell’energia, prendiamo coscienza di essere noi stessi quella forza che è Amore e che, tenendoci stretti gli uni agli altri, contemporaneamente, mentre ci abbraccia tutti, scorre dentro ad ognuno di noi.

Ovunque posiamo il nostro sguardo la riconosciamo, all’interno e al di fuori noi, senza più alcuna distinzione, in tutte le creature visibili ed invisibili dei regni umano, animale, vegetale e minerale.

Quando poi ci capita di interrompere la nostra connessione per poi, da lì, ripartire trasformando quei blocchi in un trampolino di lancio verso spazi infiniti senza limiti e confini, ci ricordiamo che Amore è sempre stato lì vicino a noi, ad attendere, con pazienza, che ci ricordassimo della nostra condizione di figli, delle nostre doti e capacità di eredi.

Dalle profondità più recondite del microcosmo e dalle infinite possibilità del macrocosmo, tutte le informazioni, che posseggono il segno del divino, convergono verso il tempio sacro a noi più vicino: il nostro corpo.

Amore lo rende elegante, ricolmo di bellezza e di piacere e, in collaborazione con l’invisibile, capace di riconoscersi in tutti coloro che danzano alla vita e alla morte.

Senza sprechi del nostro seme creativo e in pienezza di vita, immaginiamo e creiamo le nostre sacre realizzazioni e poi, dopo averle rimesse nelle mani della Madre dei Mondi, perché da lei nascono e a lei appartengono e ritornano, le nostre anime desiderano concludere il percorso sacro e così ritornare a confondersi con l’energia vitale, a fondersi, ancora una volta, con il divino.

Una creatura connessa alla fonte sacra può compiere tutto il percorso nel breve volgere di un respiro o nell’arco di un’intera esistenza o in più di una vita, ma ad Amore non importa perché possiede molta pazienza e sa attendere per tutto il tempo che a creatura occorre.

Ed ogni volta che, per qualcuno di noi si chiude un cerchio, ogni volta che, per qualcuno di noi l’energia scorre fluidamente e tutte le porte si aprono contemporaneamente, fuoco ed acqua si ritrovano a dare il via alle danze e, tutti assieme, ci ritroviamo a fare festa.

"E respirando brezze che dilagano su terre

Senza limiti e confini

Ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini;

E più in alto e più in là 

Se chiudi gli occhi un istante,

Ora figli dell'immensità."

- Da "La collina dei ciliegi" di Lucio Battisti