Data di acquisto: 17/12/2014
Nella terza di copertina, l'autore. M.Pincherle, presenta il libro come "un'appassionante ricostruzione del diario di Giacomo Leopardi basato sulla recente scoperta di alcuni scritti giovanili del poeta". Nel libro viene delineata una specie di "parentela di Leopardi con il poeta del 1400 Pandolfo Collenuccio i cui versi di una "Canzone alla Morte", sono praticamente uno specchio della Cantica dell"Appressamento alla Morte"di Leopardi. Di qui tutta una serie di congetture su un presunto comune destino fatto di date e similitudini nelle loro vicende familiari e personali, che li rende "forzatamente" vicini attraverso le barriere spazio-temporali. Questo "diario" è infarcito di citazioni non accertate e di invenzioni miste alle verità scritte da Leopardi, senza virgolettature corrette, di modo che se una persona non è esperta e conoscitrice dell'opera e della biografia leopardiane, può essere facilmente fuorviato. Di dubbio gusto poi che quasi ad ogni pagina ci sia una poesia dell'autore, il Pincherle....