L'autore, scomparso ahimè tre anni fa, è stato il primo e l'unico che fino ad oggi ha postulato - potremmo dire: dimostrato - l'esistenza di una colossale torre in granito all'interno della grande piramide in quel di Giza. Lo Zed piramidale, simbolo egizio legato da sempre ai riti di morte e risurrezione del dio Osiride, sarebbe, secondo l'insigne studioso, un luogo speciale in cui lo spazio e il tempo viaggiano su parametri sostanzialmente diversi da come li conosciamo. C'è da aggiungere che la Camera del Re, spazio in cui la torre-Zed manifesta queste caratteristiche, è composta di solidissimo granito nero che è ricchissimo, non a caso, di quarzo, le cui proprietà vibratorie, piezoelettriche e magnetiche - con la loro interazione con la mente e l'animo umani - sono ben note da tempo. All'interno del sarcofago si avvertono, questa è la mia personale esperienza, fenomeni acustici e vibratori incredibilmente strani, soprattutto in assenza di persone nella Grande Galleria o nella sottostante Camera della Regina