Prefazione di Maurizio Forza
Se Maometto non va alla montagna, per quanto mi riguarda, significa solo che si deve trovare un altro modo di far verificare a lui cosa ci sia sulla cima.
E questo ciò che dovrebbe essere il nuovo paradigma della scienza: dare risposte sempre più semplici a problemi sempre più complessi. Continuare a ricercare soluzioni, metodiche, macchinari, composti chimici sempre più elaborati e articolati non fa altro che spostare l'attenzione delle persone dalla radice del problema: perché ci ammaliamo?
Una volta compresa la semplice perfezione del corpo umano, diventerà automaticamente disponibile l'applicazione pratica di tutto il resto.
Da qui si può capire l'importanza del lavoro di Diego: dopo anni di studi di fisioterapia, osteopatia, medicina olistica, Leggi Biologiche, quello che un bel giorno abbiamo compreso è che non ha senso continuare a ricercare soluzioni esterne a noi, quando non stiamo sfruttando nemmeno tutta la fisiologia ed anatomia del nostro corpo.
Sì, perché è di anatomia e di fisiologia che stiamo parlando: il mistero dei meridiani del corpo umano è un mistero solo se non ci si prende la briga di studiare quanto la scienza oramai sta dichiarando a gran voce.
Io ho solo avuto la fortuna di intuire come i meridiani, derivanti dall'esperienza delle fluttuazioni quantistiche al di fuori del loro esistere solo in forma di idea, fossero una necessità fisica, prima ancora che anatomica o energetica, per consentire la stabilità della materia biologica.
Così un giorno, in preda agli effetti del vinerol, ho chiesto a Diego: te la senti di provare a vedere se davvero i collegamenti anatomici rispettano quanto fino ad oggi si racconta in campo di meridiani? Del resto devi solo verificare il nesso tra 6000 anni di storia e 2000 di medicina...
E questo suo libro è il risultato: uno studio attento e meticoloso che mostra la semplicità stupefacente del corpo umano.
Anche solo un semplice esercizio fisico potrà permettere a tutti di modificare in modo consapevole e coscienziale il proprio corpo, la propria mente e, in ultima analisi, il proprio spirito.
Nulla può sfuggire al dominio dell'essere umano che si risveglia come padrone di se stesso: d'ora in avanti il metro di evoluzione sarà comprendere, accettare e praticare.
Grazie a Diego per la sua disponibilità a condividere con tutti noi una metodica di lavoro che più semplice non poteva essere: muovere il corpo significa muovere tutto ciò che ha permesso al corpo di esistere.
Muovere la biologia per muovere lo spirito: da oggi anche pratiche come lo yoga entrano di diritto nel reame della vera e propria terapia biologica.
Grazie davvero per questa possibilità di evoluzione in più.
Maurizio Forza
Estratto dal libro
Siamo riusciti a spiegare il perché la chinesiologia applicata relaziona i meridiani a degli organi e muscoli con un senso evoluzionistico sensato. A tutto ci deve essere un senso biologico e creazionale e siamo riusciti ad evidenziarlo nel corso delle pagine.
Questo deve essere il punto di partenza per creare una nuova fisiologia olistica. Da ora in avanti non possiamo più avere un approccio semplicistico, segmentarlo e sintomatologico del nostro corpo. Chiediamoci sempre il perché di ciò che sentiamo o succede nel nostro corpo, non spaventiamoci mai perché a tutto c'è un senso.
Il nostro corpo deve agire da TRADUTTORE del nostro vivere: deve farci capire in modo fisico e sintomatologico quello che è stato vissuto tramite la nostra personalità.
Se i sintomi fossero delle "patologie" a sé stanti, dovremmo avere a parità di condizioni esterne al nostro corpo, le stesse evidenze fisiche. Ma sappiamo che per esempio non tutti i giocatori di calcio arrivano ad avere dolori muscolari identici, nello stesso momento, a parità di condizioni. Perché questo?
Nella mia formazione ho studiato che l'anatomia dell'uomo e la fisiologia sono una sola, giusto? Perché allora non abbiamo tutti gli stessi sintomi? Perché cambia l'approccio davanti ad un'esperienza in base alla propria personalità. Questo è tutto l'aspetto emotivo-biologico presentato nei suoi numerosi libri dal dott. Hamer.
Guardare solo il sintomo è come fermarsi all'apparenza di una persona che vediamo per la prima volta: sviscerate il sapere, siate golosi di andare sempre oltre.
Diego Sangiorgio