Capitolo 1
Il passaggio nell'Aldilà
La nostra vita si svolge in tre Mondi: Mentale, Astrale e Fisico. Per potervi vivere, noi disponiamo di tre Corpi: mentale (pensieri), Astrale (emozioni) e Fisico (attività materiale).
La dimensione terrena è l'unica in cui l'essere umano può realizzarsi, acquisire esperienze ed evolvere. Il Corpo Mentale e quello delle Emozioni (Astrale) agiscono per mezzo di
quello Fisico.
Quando moriamo, la nostra energia vitale si ritrae nel Corpo Astrale e lì prosegue la sua evoluzione. Al momento della morte, l'atomo-germe del Corpo Fisico, che durante la vita si trova nel cuore, sale sino al cervello e abbandona l'organismo.
L'atomo-germe o atomo-eterno racchiude la registrazione di tutta l'esperienza accumulata nel corso dell'esistenza terrena.
Questa particella ci segue in tutte le nostre incarnazioni; ciò significa che racchiude anche i ricordi delle nostre vite precedenti. Dopo la morte essa si incorpora al Corpo Astrale.
Il cuore e il cervello
L'atomo-germe, il nucleo immortale custode della nostra Coscienza, si trova nel cuore, quindi è di capitale importanza fare molta attenzione che il ritmo cardiaco sia sempre calmo e regolare.
Ecco la ragione per cui è utile fare respiri profondi per ritrovare la calma e la pace quando, a causa di forti emozioni, le pulsazioni cardiache sono troppo accelerate. Grazie al cuore, per mezzo del sangue, tutto entra nelle cellule, nel subconscio e nel conscio. E quando abbiamo fantasie, e facciamo pensieri belli e d'amore, ogni minuscola particella del nostro essere diventa luminosa.
Così, anche se ci troviamo in una situazione oscura, il sole interiore brilla e riscalda il nostro cuore, e allora il cielo grigio diventa azzurro: ogni domanda trova la sua risposta, ogni problema trova la sua soluzione.
Quando siamo pervasi da questa pace interiore possiamo contattare l'Angelo, affinché le soluzioni che brillano nel nostro intimo vengano trasmesse agli altri.
In effetti, quando il respiro ci ha aiutato a rendere il nostro cuore tranquillo e colmo d'amore, possiamo invocare l'Arcangelo Haniel e gli Angeli-Principati, affinché la calma e la bontà presenti in noi si irradino anche negli altri (vedi cap. 7).
Il cervello è il centro che produce gli eventi. Il cuore è il centro che li valuta e che ne conserva il ricordo, ovvero fa sì che ne abbiamo consapevolezza.
Il momento della morte È la scomparsa dell'atomo-germe (o atomo-eterno) a provocare l'arresto del battito cardiaco e la morte <> dell'individuo.
Ma quando ciò accade il Corpo Fisico è ancora connesso ai Corpi Superiori (Astrale e Mentale) attraverso il Cordone d'argento, un filamento brillante argentato, l'ultimo legame tra la vita e la morte. Attraverso il Cordone d'argento passano le immagini dell'esistenza appena terminata, con tutto il loro carico emotivo; esse provengono dal nostro sangue, dove sono espresse le esperienze che abbiamo fatto e le emozioni che abbiamo suscitato negli altri con il nostro comportamento.
Questa registrazione vitale passa nel Corpo Astrale (o Corpo del Desiderio) utilizzando il ponte del Cordone d'argento; il processo dura da uno a tre giorni e, affinché possa avvenire nel modo più rigoroso possibile, è estremamente importante che la persona deceduta goda di tutta la calma di cui necessita.
La medicina sostiene che la morte avviene con la cessazione dell'attività cerebrale. Ma da quanto abbiamo appena detto, ci rendiamo conto che è l'arresto cardiaco a causare il decesso, e la rottura del Cordone d'argento.
E visto che questa rottura può avvenire nei tre giorni successivi alla morte apparente, in questo lasso di tempo il defunto non deve essere disturbato.
Finché il Cordone non è spezzato, il Corpo conserva un certo grado di sensibilità, e l'anima può essere richiamata alla vita terrena, ma è meglio non farlo, perché morire non è doloroso, al contrario forzare una persona a ritornare, impedendole così di fare il passaggio quando il processo è irreversibile, può rivelarsi molto penoso