Magnesio fonte del benessere
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4 mesi fa
Il magnesio è un elemento assai diffuso in natura e le sue proprietà sono state utilizzate dall’uomo da tempo immemore. Il magnesio non esiste in natura allo stato puro, a causa della sua elevata reattività allo stato elementare. È presente, però, come minerale, sotto forma di carbonati, silicati, cloruri e solfati ed è presente anche in numerosi alimenti, tra cui le verdure a foglia verde e la frutta secca. Nonostante sia il secondo elemento più abbondante a livello intracellulare e il quarto dell’intero organismo, il suo ruolo e la sua importanza vengono spesso sottovalutate e frequentemente si può andare incontro a carenze, che si possono manifestare con sintomi apparentemente non correlati tra loro come mal di testa, difficoltà a dormire o addirittura insonnia, irritabilità e crampi muscolari.
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Magnesio, un elemento dalle numerose proprietà
Nel nostro corpo il magnesio agisce come cofattore di oltre 300 enzimi e, quindi, è coinvolto in numerosi processi. Nelle ossa il magnesio attiva gli osteoblasti e i condrociti e inibisce l’attività osteoclastica.
Aumenta la sintesi di vitamina D, che a sua volta aumenta l'assorbimento del magnesio, creando un circolo virtuoso che previene l'invecchiamento dell'osso. Nei vasi sanguigni, invece, regola l'attività dell'ossido nitrico e della muscolatura, favorendo una vasodilatazione dovuta al rilassamento muscolare, che aiuta a prevenire l'ipertensione.
A livello del cuore protegge dall'ischemia migliorando allo stesso tempo il consumo energetico, con riduzione dello stress ossidativo e, quindi, inducendo minor affaticamento cardiaco. Ma non finisce qui, il magnesio controlla il rilascio del cortisolo e l'azione della serotonina, contrastando ansia, stress e fame. La sua influenza sull'azione di ossido nitrico e calcio aiuta anche a contrastare l'emicrania.
Il coinvolgimento del magnesio in tutti questi e in molti altri processi metabolici rende questo elemento fondamentale per il nostro benessere a tutte le età.
Uno stile di vita squilibrato, lo stress, l’elevata attività fisica e la sudorazione, le terapie farmacologiche possono compromettere l’equilibrio del Magnesio e portare a carenze.
Tra i farmaci che possono causare carenza di magnesio troviamo gli inibitori di Pompa protonica (PPI), farmaci di elezione nel trattamento per le malattie acido-correlate, tra cui la malattia da reflusso gastroesofageo, la dispepsia funzionale e l’ulcera peptica, che influenzano l’eliminazione urinaria del magnesio. Recentemente è stata riportata l’associazione tra uso prolungato di PPI e ipomagnesemia. La Food and Drug Administration (FDA) americana ha emesso una nota nel 2011 in cui ha evidenziato l’associazione tra l’uso a lungo termine di PPI ed ipomagnesemia.
Nelle persone in trattamento con PPI in particolare, ma in generale per tutti, è necessario assicurare un’adeguata e regolare assunzione di magnesio, con la dieta o attraverso idonei integratori che ne garantiscano un adeguato assorbimento per raggiungere l'apporto raccomandato, prevenendone le carenze.
Per evitare carenze viene raccomandata un’assunzione giornaliera di 420 mg nell’uomo e di 320 mg nelle donne.
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