Alla radice del benessere: intestino, microbiota e immunità
Pubblicato
3 mesi fa
Emanuela Carlessi
Naturopata specializzata in fitocomplementi
La salute di tutto l’organismo si costruisce a partire dall’equilibrio intestinale
Che sensibilità osservativa e conoscenze profonde possedeva Ippocrate – padre della medicina – se già 2500 anni fa poneva l’intestino a fondamento della salute generale dell’uomo? La sua massima “tutte le malattie hanno origine nell’intestino” è universalmente nota, ma solo negli ultimi decenni ha assunto senso e attualità, grazie alla progressiva scoperta delle connessioni tra equilibrio enterico e benessere psico-fisico.
Da mero organo digestivo, l’intestino diventa così la centrale operativa da cui partono infiniti assi comunicativi che influenzano le emozioni, la mente e la salute di organi o distretti apparentemente indipendenti da esso, come pelle, polmoni e apparato osteoarticolare.
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L’ombelico del mondo
Da cosa dipende questa centralità, è presto detto. L’intestino ospita circa il 60-70% delle nostre strutture immunitarie ed è colonizzato - tra batteri, virus e funghi – da trilioni di cellule microbiche, il cosiddetto microbiota.
Immunità e microrganismi: due sistemi che normalmente si fronteggerebbero, convivono costruttivamente nell’intestino per il benessere dell’organismo ospite. L’immunità vigila sulla composizione del microbiota, che può così metabolizzare i nutrienti, trasformarli in energia e produrre molecole benefiche per l’uomo, come vitamine e acidi grassi a catena corta.
Il microbiota, da parte sua, concorre a bilanciare tolleranza e reattività dei linfociti enterici, fornendo un imprinting che orienta poi il comportamento immunitario sistemico.
In caso di disbiosi - alterazione del microbiota con predominanza di specie patogene - l’immunità enterica si allerta e attiva risposte proinfiammatorie volte a contrastare questi microbi.
Riportare prontamente l’equilibrio tra le popolazioni batteriche è fondamentale per evitare che queste reazioni flogistiche si acuiscano o peggio si estendano ad altre parti dell’organismo.
Probiotici e postbiotici, per una sinergia innovativa
La strategia più nota per riportare il microbiota a una condizione di equilibrio è assumere probiotici, un tempo chiamati “fermenti lattici”.
Tra essi, alcuni ceppi hanno dimostrato considerevoli effetti salutistici: è il caso di Bacillus coagulans e Bacillus clausii. Sono proposti in forma di spore che, resistendo agli acidi gastrici e alla bile, si attivano nell’intestino e lo colonizzano temporaneamente, favorendo la crescita di specie benefiche e inibendo quelle patogene.
Ma la nuova frontiera del benessere intestinale associa ai probiotici un’innovativa categoria di preparati: i postbiotici. Si tratta di batteri che vengono inattivati - generalmente attraverso processi termici – e dagli studi scientifici condotti finora è emerso che sono in grado di favorire il riequilibrio del microbiota e di influenzare positivamente l’attività delle cellule immunitarie.
Negli ultimi anni, alcune ricerche si sono focalizzate sul postbiotico ottenuto da Lacticaseibacillus paracasei: testato su diversi gruppi di persone, si è rivelato capace di attivare una sorta di addestramento immunitario che ha aiutato a migliorare la resistenza e l’efficienza protettiva delle nostre naturali difese.
Scendere fino alla radice
La combinazione probiotici-postbiotici è utile in tutti i casi in cui si desideri favorire il recupero del corretto microbiota enterico, le cui alterazioni si manifestano con gonfiore addominale, alterazione dell’alvo, disturbi digestivi e un generale senso di discomfort intestinale.
Ma il loro uso è consigliato anche in una prospettiva più ampia di “risintonizzazione” del sistema immunitario, per sostenere quadri caratterizzati da difese deboli oppure per modulare condizioni di iper-reattività: infatti, se circa tre quarti della nostra immunità risiede e matura nell’intestino, è proprio da qui che possiamo partire per orientare l’attività delle restanti difese dislocate nell’organismo.
In questi casi, una strategia vincente potrebbe essere l’abbinamento di pro- e postbiotici con botanici sinergici, come la radice di Astragalo. I suoi estratti sono ricchi di polisaccaridi, che da un lato fungono da prebiotici – cioè da nutrimento per i batteri benefici – e dall’altro riescono a interagire con le difese dell’organismo, migliorandone l’efficienza e modulandone gli eccessi.
Astragalo vanta secoli d’utilizzo ed efficacia nella Medicina Tradizionale Cinese, che lo apprezza proprio come tonico del Wei Qi, l’energia difensiva che protegge l’organismo. Attualmente le numerose ricerche a riguardo evidenziano che questo adattogeno è in grado di migliorare la sorveglianza immunitaria e rendere più efficiente e coerente la risposta difensiva, proprio a partire dall’intestino.
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Bibliografia
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