Recensioni e opinioni su “Trilogia dell'Infinito”

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Igor Sibaldi non si smentisce mai anche quando trasporta in parole scritte ciò che era stato concepito per essere trasmesso oralmente. È sempre estremamente puntuale ed esatto e al contempo avvincente. Le sue parole diventano ponti verso nuove realtà o verso strade magari già conosciute ma da riscoprire con occhi nuovi.

Come sempre, Igor Sibaldi funge da chiave per sbloccare nuove riflessioni e farci tornare con la memoria alla lettura di grandi classici (in questo caso prende infatti spunto da Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre e, tra gli altri, dalle opere di Jorge Luis Borges). Sibaldi ci prende per mano e ci accompagna indietro nel tempo per ripercorrere quelle conoscenze ancestrali che da secoli il potere cerca di sopprimere per fare in modo che il popolo si dimentichi del reale potere che ognuno di sè ha al suo interno. Come lui stesso dichiara in questo volume, l'intenzione dei suoi scritti è analizzare e "congiungere filosofia e mistica, senza che nessuna delle due blocchi o assorba l'altra, bensì in modo che si vedano ben chiari i limiti che le hanno bloccate entrambe dai tempi in cui vennero separate." E come sempre, attraverso citazioni tra le più svariate, collegamenti e desiderio di scoperta, riesce perfettamente nell'intento. Oggi sua opera è un imprescindibile viaggio interiore.

per superare i limiti del pensiero e andare oltre in un luogo sconosciuto

Ho colto l'occasione di acquistare questa edizione che comprende tre precedenti libri dell'autore che non avevo ancora letto, sempre molto profondi e interessanti

Seguo questo autore da molti anni e ho avuto la possibilità di seguirlo anche dal vivo in diversi seminari, con questo libro sapevo di andare sul sicuro. Il suo punto di vista è sempre innovativo. Il libro è piacevole e molto scorrevole.

Con quella sua ironia che lo rende un amico inseparabile e con la sua poliedrica cultura, Igor Sibaldi ci accompagna come un Virgilio necessario di questi tempi " implosivi" ad affacciarci al di la' della nostra mente ordinaria per scoprire quanto ciò che appare ignoto e' invece fecondo e assai spazioso. Move on!

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