il titolo non mi pare centrato, anche se riflette appieno i sinceri intenti dell'autrice. Vedrei meglio un titolo del genere "il ciclo della vita" oppure "vita e morte"; sottotitolo "le meccaniche del karma". Un testo rustico, senza troppe pretese, ma chiaro, semplice, fin troppo. Alquanto inquietante però, dunque potenzialmente pericoloso, oppure del tutto innocuo, per un lettore che fosse completamente sprovveduto di fronte a questi argomenti. Sullo sfondo, resta completamente ignoto quale sia il genere di metodo di "ricerca" dell'autrice, quali le sue fonti. Anche per questo motivo c'è una profonda differenza rispetto -ad es.- a quanto vanno raccontando i vari Brian Weiss o Roger Woolger. A mio modo di vedere, l'autrice ha prodotto una sorta di "bigino" applicativo, attiingendo dalla lettura di testi e tradizioni animiste e induiste dell' oriente, il tutto condito da buoni precetti moraleggianti.