Data di acquisto: 10/04/2024
Come ho scritto nel titolo è un libro nudo e crudo nel quale si evidenziano tutti gli aspetti critici della nostra società...
Data di acquisto: 10/04/2024
Come ho scritto nel titolo è un libro nudo e crudo nel quale si evidenziano tutti gli aspetti critici della nostra società...
Data di acquisto: 23/01/2014
E'sicuramente un libro che fa riflettere, anche su aspetti che probabilmente senza questa lettura sarebbero stati trascurati nei nostri pensieri. E' veritiero e per me - i cui genitori sono stati bambini quando c'era la guerra e i cui nonni hanno vissuto sulla propria pelle entrambe le devastanti guerre mondiali -ho riletto cose già sentite raccontare.....ma mi ha fatto piacere ricordarle! La scrittura, a mio modesto parere, è molto semplice e la lettura corre veloce ma purtroppo è molto ripetitivo. Essendo un romanzo mi sarei aspettata di seguire le vicende di alcuni individui, invece il racconto è molto generico e non ho trovato emozioni e sentimenti intimi e personali che seguissero un filo. Può essere letto anche un pubblico giovane, anzi offre numerosi spunti di discussione agli insegnanti, è l'occasione per riflettere i ragazzi sucosa è veramente essenziale.....forse ce lo stiamo scordando tutti! buona lettura! Roberta
Data di acquisto: 03/09/2012
La fine del mondo storto è più di un romanzo, è una metafora della realtà. La chiave di lettura di questo romanzo infatti si scorge essenzialmente tra le righe, in cui è raccontata la storia di un mondo "storto" che ha bisogno di regredire per andare avanti e sfamarsi. Cosa accade quando vengono a mancare l'acqua, la luce, il carbone e il cibo stesso? Corona esprime un insaziabile talento letterario, dipingendo l'affresco di un mondo a cui ci stiamo avvicinando, dove il progresso è frenato e tornarno i valori di un tempo lontano, tra riscoperta e riproposta.
Data di acquisto: 26/05/2012
Non basta pubblicare dieci o cento libri, per diventare uno scrittore. Non basta esser cresciuto in montagna, e aver passato le serate in stalla, a sentir racconti dei vecchi, per diventare saggi. Scarpe grosse cervello fino recita un veccho proverbio, ma forse non basta. Racconta una fiaba Corona, una fiaba tipo Hansel e Gretel, di quelle che fanno paura, e in cui il lieto fine non è garantito, ma ripetere lo stesso concetto per 150 pagine, senza dare uno straccio di spiegazione, e senza tenere conto di piccoli ma fondamentali particolari(l'acqua), fa si che con tutto l'affetto che posso avere per una figura da sempre familiare, con il rispetto per un uomo che ha saputo reinventarsi alla grande, io lo bocci come scrittore. Ottimo opinionista, preziosa cassaforte per antiche storie e vecchi mestieri, impariamo da quello che dice, ma senza lasciarglielo scrivere.