Data di acquisto: 17/11/2016
Non me lo aspettavo ma devo eleggere questo libro come uno dei più bei testi cinofili italiani che ho letto finora: mi è piaciuto tutto dalle idee espresse dall'autore, dalle storie raccontate fino allo stile narrativo molto aulico e poetico. Sì, questo testo pur essendo una sorta di autobiografia è veramente una poesia, un inno alle muse ispiratrici: i cani; non mancano ovviamente solide riflessioni filosofiche e parti più tecniche che riguardano l'educazione cinofila. Proprio per queste caratteristiche secondo me questo testo non è adatto a chi non ha una solida formazione umanistico-filosofica in quanto non riuscirebbe a cogliere appieno ciò che l'autore scrive(anzi si fermerebbe alla prima pagina...); quindi più che essere il classico manuale del cane è un testo di filosofia "esistenziale" contornato da ricordi personali ed evocazioni letterarie. La differenza con gli altri testi italiani e non che ho letto finora è abissale: nessuno ha mai scritto così del cane e ne ha colto ogni aspetto come Marchesini.