Dio è un'energia potentissima, talmente potente che se ci avvicinassimo, rimarremmo fulminati, saremmo disintegrati, così come rimarremmo fulminati se toccassimo direttamente l'elettricità. Pertanto, abbiamo bisogno, se vogliamo entrare in contatto con Dio, dei trasformatori che attenuino la sua energia. Insomma, abbiamo bisogno di intermediari, e la tradizione ebraica li ha individuati nelle gerarchie angeliche, entità spirituali che abitano quell'immenso spazio che ci separa da Dio. Queste entità le ritroviamo nell'albero sefirotico, che non è altro che una sintesi dell'universo. Ed è là che dobbiamo concentrarci, sulle sefiroth, con lo scopo di perfezionarci, in quanto rappresentano le potenze del bene. Per un vero lavoro spirituale, Aivanhov ci invita ad una meditazione costante sull'albero delle sefiroth per trarne spunti di riflessioni.