Voci e Immagini dell'Egitto Saitico — Libro
Le autopresentazioni di Neshor-Psamtikmenkhib e di Payeftiauemawyneith
Hussein Bassir
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Dare un senso ai più ampi contesti storici.
Un'opera accademica che esplora l'autopresentazione di alcuni membri d'élite del Tardo Egitto Saitico.
Estratto dal libro
Durante il Periodo Saitico l'Egitto fu testimone di un cambiamento politico che vide i membri della élite di ambiente non regale, elevare se stessi a un rango che nei precedenti periodi di potere centralizzato era stato di norma la prerogativa della classe regia, e in conseguenza dell'aumento del loro potere questi personaggi iniziarono a promuovere se stessi attraverso immagini e testi.
Questo tipo di autorappresentazione, che costituì l'elemento più antico,' consueto e cruciale dell'alta cultura egiziana e che perdurò a partire dall'Antico Regno fino al Periodo Romano, rivela l'insorgere dell'individualismo che diverrà la caratteristica del Periodo Saitico.
Questo libro analizza tale aspetto della élite non regale Saitica e per scoprire le peculiarità delle vite e delle carriere dei suoi membri, ho scelto come oggetti di studio le biografie e le statue di due uomini, Neshor-Psamtikmenkhib e Payeftjauemawyneith, piuttosto che estrapolare informazioni dalle diverse élite che si succedettero nel corso dell'intero periodo Saitico.
Ho analizzato le testimonianze testuali e le prove della cultura materiale che hanno suscitato domande sul periodo storico in cui tali personaggi vissero.
Il motivo della mia scelta di queste specifiche statue è che esse rappresentano oggetti votivi ed è evidente che furono concepite per essere collocate nei templi il che fa di esse eccezionali esempi di autopresentazione.
Sugli oggetti votivi lo spazio materiale era troppo limitato per poter scrivere le vicende di una intera vita, per questo motivo di solito gli egiziani focalizzavano i loro testi su avvenimenti strettamente collegati al tempio locale, tanto più che di norma i testi erano rivolti al clero o alla divinità locale per impetrare devozione e protezione.
Più di sovente nel Periodo Tardo furono questi due personaggi, e non i re, a prendersi il merito di aver costruito il tempio: potrebbe essere una peculiarità del Periodo Saitico. È molto probabile che le pareti delle loro tombe, che non sono ancora state trovate, siano state inscritte con testi di autopresentazione maggiormente dettagliati.'
La maggior parte dei più noti testi narrativi di autopresentazione appartenenti ad altri periodi della storia egiziana, provengono da tombe (come per esempio quelle di Harkhuf, Ahmose figlio di Ibana, e di Petosiris), piuttosto che dalle statue dei templi.
Sarà evidente il fatto che questi due personaggi, come anche altri, non cercarono di compilare minuziose biografie nel senso moderno, o anche Greco-Romano, del termine, e non tentarono nemmeno di registrare le vicende politiche, ma attraverso la loro scelta di peculiari forme artistiche di scultura, di una combinazione di epiteti classici e innovativi, e di una selezione di titoli per ciascun monumento, mirarono piuttosto a presentare alla divinità locale e al clero le immagini idealizzate di se stessi.
La narrazione di avvenimenti biografici ritagliati su misura per questo specifico obiettivo e contesto, non deve essere confusa con dettagliati testi di auto-presentazione.
Nonostante che la datazione del materiale studiato vada dal regno di Psammetico II al regno di Amasis (Ahmose II), ho concentrato la mia attenzione solamente sul Tardo Periodo Saitico, vale a dire sui regni di Apries e Amasis e in particolare sul periodo di transizione tra i regni di questi due sovrani.
L'autopresentazione di Neshor e di Payeftjauemawyneith è molto importante perché espone eventi storici e fa luce sul Tardo Periodo Saitico con rifermenti indiretti al conflitto tra questi due sovrani.
L'analisi delle fonti di ambiente non regale che potrebbero riguardare tale conflitto è tra i temi che affronteremo in seguito e inoltre, tratteremo brevemente del rapporto esistente tra il re e l'élite non regale del medesimo periodo.
Le poche statue rimasteci appartenenti a Neshor e a Payeftjauemawyneith ci permettono di ricostruire solamente una 'identità frammentaria', ciononostante questo libro si propone l'obiettivo di ricostruire le loro vite, le loro carriere e di cogliere le loro immagini complessive.
In generale, lo studio delle autopresentazioni mette in evidenza la notevole differenza che esiste tra immagini reali e immagini ideali; inoltre, le autopresentazioni dei nostri due personaggi sono più personalizzate rispetto a quelle dei periodi precedenti e rivelano le esclusive peculiarità di ciascun uomo riguardo il suo credo religioso, il suo modo di pensare, la sua professione e la sua carriera: l'insieme di questi elementi costituiscono le immagini complessive.
Neshor e Payeftjauemawyneith furono delle personalità storiche molto importanti di questo periodo e le loro controverse biografie sono state molto studiate e dibattute.
Questo studio esamina le biografie e le statue di due individui che furono i principali membri dell'aristocrazia non reale. L'approccio integra immagini, monumenti e testi con i luoghi, i partecipanti e l'ambiente storico più ampio che dà loro un significato. In definitiva, l'obiettivo è colmare il divario tra immagine e testo.
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Marca | Harmakis Edizioni |
Data pubblicazione | Aprile 2022 |
Formato | Libro - Pag 249 - 17x24 cm |
Illustrazioni | Con fotografie in b/n e a colori |
Note | Traduzione italiana di Barbara Gai |
ISBN | 883142789X |
EAN | 9788831427890 |
Lo trovi in | Libreria: #Egitto e Mar Morto #Saggistica e cultura #Ricerche archeologiche |
MCR-NR | 251883 |
Hussein Bassir è un egittologo egiziano che lavora alle Piramidi di Giza, e uno dei direttori di scavo della missione di scavo nella Valle delle Mummie d'Oro presso l'Oasi di Bahariya. Nel 1994 ha ottenuto una laurea in egittologia all'Università del Cairo. Leggi di più...
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