Uranio il Nemico Invisibile — Libro
Stefania Divertito
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Sono passati cinque anni da quando l’uranio impoverito fece la sua comparsa nelle cronache italiane. Era l’autunno del 2000 e il mondo era un po’ diverso da oggi: Sharon aveva appena fatto una passeggiata alla Spianta delle moschee ed era cominciata la seconda Intifada; in Usa Al Gore e George W. Bush stavano per dare vita alle elezioni presidenziali più lunghe e controverse della storia americana recente; le Torri Gemelle erano al loro posto; in Italia vivacchiava il Governo di Giuliano Amato, l’ultimo della maggioranza di centrosinistra. E proprio il governo Amato si ritrovò all’improvviso un problema in più: alcuni soldati reduci dalle missioni in Bosnia e Kosovo si ammalarono di leucemia. Si cominciò a parlare di “Sindrome dei Balcani” e a sospettare che fosse l’impiego delle armi all’uranio impoverito la causa dell'insorgenza di forme tumorali. Scoppiò un putiferio politico.
Le autorità militari e politiche negarono la pericolosità dell’uranio, ma il numero dei casi aumentava e arrivarono i primi decessi. Cinque anni dopo le cifre parlano da sole: duecento soldati malati e trenta morti. Tre commissioni scientifiche e una commissione d’inchiesta al Senato non hanno ancora fornito una verità credibile.
Questi “cinque anni vissuti pericolosamente” sono ricostruiti alla perfezione da Stefania Divertito nel libro Uranio. Il nemico invisibile, della Infinito Edizioni. Giornalista e saggista, Stefania Divertito ha vinto il “Premio Cronista 2004 Piero Passetti”, assegnato dall'Unione cronisti italiani, proprio per la sua inchiesta sull’uranio impoverito pubblicata sul quotidiano Metro. Si tratta di un lavoro puntuale e appassionato che getta più di qualche sospetto su chi sapeva e ha taciuto. E tace tuttora.
L’argomento non è dei più semplici e potrebbe forse spaventare qualche lettore. Ma il libro non è fatto soltanto di documenti ufficiali e interviste agli esperti. Qui, per la prima volta, si parla delle vittime, dei loro drammi e delle ingiustizie che hanno subito. Ragazzi di vent’anni che all’improvviso si ammalano e si ritrovano soli, abbandonati da quello Stato che hanno servito arruolandosi nell’Esercito. Malati e congedati senza stipendio, perché non è stata riconosciuta la causa di servizio. Indimenticabili le pagine dedicate a Luca Sepe, uno dei soldati uccisi dall’uranio, che Stefania segue nella penosa odissea di ricoveri, cure e richieste di verità alle autorità militari. Interessante l’intervista al presidente dell'Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate (Anavafaf) Falco Accame, uno dei pochissimi che continua a chiedere la verità.
Stefania denuncia inoltre il caso di Salto di Quirra, paese sardo vicino al poligono di Stato di Perdasdefogu, dove da anni si registrano moltissimi casi di leucemie e malformazioni alla nascita. L’uranio impoverito è una minaccia per tutti, ma le istituzioni tacciono da cinque anni. Leggere il libro di Stefania Divertito è un modo per non dimenticare le vittime e chiedere giustizia per uno scandalo che dura da troppo tempo.
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Marca | Infinito Edizioni |
Data pubblicazione | Giugno 2005 |
Formato | Libro - Pag 192 - 15x21 |
ISBN | 8889602074 |
EAN | 9788889602072 |
Lo trovi in | Libreria: #Eventi da non dimenticare #Medioriente |
MCR-NR | 7873 |
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