I Tarocchi geometrici rappresentano la sintesi estrema del significato e dell'essenza delle 22 lame degli Arcani Maggiori, attraverso la creazione del mazzo di Marco Grosso.
La luce che emerge dal buio, il simbolo che si manifesta attraverso i numeri e la forma geometrica, rappresenta la dualità luce - ombra, assenza - presenza, bene - male, un connubio del binario che si riduce anch'esso in simbolo e numero, arrivando al significato più puro.
La grafica riflette questo, attraverso il contrasto cromatico bianco - nero, e con un assenza delle figure e dei colori tradizionali degli altri mazzi di Tarocchi classici.
Per rimandare all'iconografia dei Tarocchi si ò lasciato il nome (in inglese) e alla lettera ebraica corrispondente, poiché anch'essa, secondo le regole della ghematria ebraica conduce ad un numero e quindi alla geometria.
Come per i tattwa della Golden Dawn, la meditazione e la visualizzazione dei simboli apre le porte della chiaroveggenza, della meditazione e dell'acquisizione di simpatie e risonanze di questo piano con i piani sottili dell'esistenza.
Per questi Tarocchi Geometrici l'ispirazione è stata anche quella relativa allo studio che Giordano Bruno ne fece, ovvero creare dei "portali" di conoscenza che solo il simbolo, nel suo linguaggio essenziale, può condensare i molteplici significati.
Altri importanti concetti, frutto degli studi esoterici decennali di Marco Grosso, sono contenuti sia in una mini guida che accompagnano il mazzo, sia nel breve volumetto dal titolo di"! Tarocchi Geometrici", entrambi scritti dall'autore.