Anteprima dal Capitolo 1: Gesù, i nuovi criteri di ricerca
Quando si vuole intraprendere una seria ricerca sul Gesù storico, gli studiosi insegnano che bisogna seguire alcuni criteri metodologici per risalire all'ipotesi più probabile. Prima di affrontare questo nuovo studio sarà dunque necessario condurre alcune riflessioni sui vantaggi e sui limiti dei principali criteri di ricerca.
Il primo è il "criterio della attestazione molteplice": ciò che è attestato da fonti diverse e molteplici del nuovo testamento può essere considerato come storicamente autentico. Questo criterio è di uso corrente nella storia universale. Ma questo metodo può rivelarsi errato se gli evangelisti si sono basati sulla cosiddetta "fonte Q" per costruire i vangeli.
Il secondo è il "criterio di discontinuità": si può considerare autentico un dato evangelico non riconducibile alle concezioni del giudaismo o a quelle della chiesa del I secolo.
Poi c'è il "criterio di conformità": si può considerare storicamente autentico un dato evangelico conforme non solo con l'ambiente linguistico, geografico, sociale, politico, religioso di Gesù, ma anche coerente con l'insegnamento essenziale di Gesù.
Inoltre abbiamo il "criterio della plausibilità esplicativa", o "criterio di spiegazione necessaria": questo criterio è usato in storia, in materia di diritto e in buona parte delle scienze umane, tuttavia più che di un criterio vero e proprio di tratta di un "approccio globale ai vangeli". La critica ritiene autentica una spiegazione che risolve un grande numero di problemi senza farne nascere di più grandi, o senza originarne nessun altro. Infine - ma ce ne sarebbero molti altri - il criterio dell'imbarazzo (o contraddizione) afferma che difficilmente la chiesa primitiva avrebbe potuto inventare qualcosa in grado di procurarle imbarazzo.
Tuttavia quando si costruiscono delle favole mitologiche su personaggi storici realmente esistiti, tutti questi criteri non sono più sufficienti; anzi potrebbero rappresentare un deterrente per la ricerca stessa, in quanto talvolta pongono dei limiti alla critica storica.
In questo studio ci siamo avvalsi di due criteri principali: la logica, basata sul calcolo delle probabilità statistiche, e il "criterio di minima attestazione", ovvero dati storicamente importanti riportati da un solo evangelista e non da altri. Questo perché, se si è voluto nascondere la vera identità e storia del personaggio Gesù, potrebbero essere sfuggiti indizi importanti a uno degli evangelisti.
Un esempio? Il tetrarca Antipa, il quale è presente nel vangelo di Luca nel processo a Gesù, ma è assente negli altri tre vangeli; così come la coorte che l'evangelista Giovanni fa muovere da Gerusalemme per catturare Gesù, la quale manca negli altri vangeli; oppure la presenza della madre di Gesù nella crocifissione, deposizione al sepolcro e resurrezione di suo figlio, riportata solamente nel vangelo di Giovanni, mentre risulterebbe totalmente assente nei tre vangeli sinottici.
Per spiegare meglio i criteri utilizzati in questo studio, ci avvarremo di un altro esempio. Immaginiamo di trovarci in un tribunale dove l'imputato di un omicidio falsifichi delle prove per cercare di crearsi un alibi, retrodatando un suo viaggio per dimostrare che non era sul luogo del delitto. In seguito si scopre che questa sua tentata falsificazione serviva a coprire il fatto che si trovasse proprio a casa dell'assassinato nel giorno in cui si è compiuto l'omicidio. In questo caso l'imputato avrebbe falsificato le prove per coprire un suo coinvolgimento e sarebbe certamente dichiarato colpevole da qualsiasi tribunale.
Se confrontassimo i vangeli con gli scritti dello storiografo Giuseppe Flavio e da questa comparazione scoprissimo che sono stati commessi errori da parte degli evangelisti al fine di coprire la vera storia di Gesù e la reale identità degli apostoli, ci troveremmo nello stesso caso dell'imputato del tribunale.
Difatti l'errore non sarebbe casuale, ma voluto per coprire o nascondere qualcosa di cosi pericoloso da mettere a rischio la natura mitologica che si è voluta creare sul Gesù storico.
Di cosa parliamo?
Di alcune prove importanti che ci hanno permesso di verificare le falsificazioni compiute dagli evangelisti per coprire il fatto che Giovanni Battista di Gamala e gli apostoli, inseriti tra i suoi fratelli e replicati per portarne il numero a dodici, erano dei rivoluzionari figli di Giuda il Galileo.
Ripercorriamo sinteticamente alcuni passi dei vangeli messi a confronto con gli scritti dello Storiografo Giuseppe Flavio, già analizzati in opere precedenti in maniera più esaustiva...