Data di acquisto: 31/05/2025
Papaji in età giovanile era anche poeta molto apprezzato, poi di colpo smise e si dedicò solo alla ricerca spirituale. In questi suoi diari degli ultimi anni troviamo abbondantemente la sua vena poetica, il suo lirismo d'amore verso l'Assoluto. Si pensa che uno jani realizzato non abbia più niente da cercare, che sia totalmente appagato, nei versi di Papaji invece si sente, ogni tanto, la sofferenza di non aver mai 'visto in faccia l'Amato'. Vorrebbe tradurre in parole la beatitudine di quello Stato, per poi riconoscere che nessuno c'è mai riuscito, perché da quello stato non si può parlare, si può solo Essere. La bella presentaz. italiana è fatta da Neeraja, una ragazza pure italiana di origine, che stette anni con il marito accanto a lui per accudirlo fino alla sua morte. La lunga introduzione è invece dell'impagabile D. Goodman che, col suo sistema di domande e risposte al guru cattura fin dall'inizio il lettore affamato di vera conoscenza. Chi ama Papaji non può mancare di avere anche questo libro con sè.