Premessa dell’autrice
Ritrovare i diari di una Strega vissuta nel secolo scorso, è il sogno di ogni strega moderna. Scoprire le avventure, i desideri e i segreti di una sorella mai incontrata, ma vicina nel cuore, è un’emozione straordinaria. Un dono degli Dei. Mi sono chiesta il perché di tale incanto e la risposta non ha tardato a manifestarsi. La sorella strega vive in ciascuno di noi e parla ai nostri cuori con quel suono immortale che ha la vera saggezza, quella senza tempo. I diari di questa sorella, vissuta per quasi un secolo, somigliano ai miei.
Un misto di sensazioni, incantesimi, pensieri rubati che viaggiano verso una sola direzione, la conoscenza di se stessi e quindi del mondo secondo il famoso monito dell’oracolo di Delphi. Ho così deciso di condividere con Te che leggi questo dono prezioso: il sentire di Eva e il mio si fondono, per dare vita a un’opera che è la voce di ogni Essere libero.
Desidero chiarire cosa significa per me la parola strega: è un essere libero che ascolta se stesso e vive l’esperienza della vita come un’opportunità, per conoscere e conoscersi. Una creatura senza tempo che ascolta gli spiriti della natura e riconosce in se stessa l’essenza di ogni cosa. Mettersi al servizio e scrivere in nome dell’eternità.Dare certezze a chi non può sentire, a chi ha dimenticato come guardare, è un’impresa quasi impossibile. Nessuno ti crederà perché tu per prima non credi. Credere è la prima regola, in ciò che si sente, in ciò che si è, sapendo di essere ogni cosa, certi di conoscere ogni risposta, perché per ogni domanda c’è una risposta, mentre non vi è una domanda per tutte le risposte.
Cercando di comunicare con te, nel profondo di te, puoi attingere a quella scintilla di coscienza che tutto unisce e che a ciascuno parla. Lo chiamano spirito, anima, corrente, luce, molti nomi per una sola essenza. Siamo connessi all’immensità, volenti o nolenti, alla nostra coscienza che tutto esplora e tutto già conosce.
Qui in questo luogo senza luogo, da un posto con mille nomi ti parlo di libertà: ogni uomo nasce e muore libero, la prigione è scelta e costruita dall’essere stesso, per gioco.