Estratto dal libro: La critica
La critica ha due facce, una amichevole e una ostile.
Quella amichevole è benevola. Vuole essere utile all'altro e a qualcosa e guarda con l'altro nella stessa direzione. Entrambe procedono mano nella mano e sono al servizio della pace. Insieme creano qualcosa, talvolta anche in modo doloroso, ma sempre con lo sguardo aperto.
Un bell'esempio è quando una madre o un padre mostrano al figlio come usare un oggetto, come farlo funzionare. Gli consentono di sperimentare, per esempio, come andare bicicletta senza cadere. Quando il bambino ci riesce tutti sono contenti, soprattutto il bambino. Qualsiasi processo di apprendimento si svolge in modo benevolo.
L'altro aspetto della critica si manifesta attraverso un cosiddetto "critico". Con il suo giudizio denigra qualcosa e coloro che la sostengono. La sua avversione diventa un'arma con cui colpire gli altri. Serve a condurre una guerra, spesso con armi affilate.
Anche se quest'arma è rivolta contro di noi, possiamo e dobbiamo sfruttarla come occasione di crescita.
Noi e gli altri siamo allo stesso livello. Chi si arrende ha perso. L'altro ha vinto, o almeno così sembra. Spesso, però, colui che si arrende fa cadere l'altro nella trappola, per esempio ignorandolo. In questo modo lo costringe a una critica sempre più aspra finché, come capita spesso, non si scava la fossa da solo.
Esiste anche una critica benevola dall'esterno. Per esempio quando qualcuno prende sul serio entrambe le parti e le tratta alla pari, senza schierarsi con l'una o con l'altra. Mantenendosi imparziale è al servizio di entrambe allo stesso modo. Non ha un obiettivo preciso. Questa critica è saggia e altruista. Si pone in modo equidistante senza prendere le parti di nessuno.
Ciò vale soprattutto nel caso della critica a una società o a un modello di vita consolidato.
Per esempio una religione o un sistema di dominio come la democrazia o la monarchia oppure un modello economico come il capitalismo o il comunismo. Una critica neutrale fa riflettere senza prendere posizione, favorisce la crescita interiore. Fa tirare un sospiro di sollievo a entrambe le parti.
La domanda è: come possiamo acquisire una tale indipendenza interiore e una tale forza?
Mantenendo le distanze sia dall'una sia dall'altra parte, con lo sguardo che va oltre entrambe. Questa critica è altruista.