"I testi qui riportati li ho ricevuti in consegna da Nadia, sono stati scritti nei giorni del silenzio" Margherita Toffa
Le sue parole dirette, spesso venate di ironia, mai banali, sono rivelatrici di come era lei veramente, del suo immenso amore per la vita: ci arrivano dritte al cuore e ci colpiscono per la loro carica di umanità e la magia che ci trasmettono.
Il nostro tempo ha bisogno di consumare sempre nuovi eroi. Nadia Toffa lo è diventata, suo malgrado. Giornalista, protagonista di inchieste coraggiose per la trasmissione Le Iene, grazie alla bravura professionale, alla immediata simpatia e autenticità, si è imposta all’attenzione di milioni di persone, giovani e meno giovani. La malattia che l’ha colpita, e che Nadia non ha mai nascosto, l’ha avvicinata alla sofferenza di tanti malati che hanno potuto rispecchiarsi in lei e sentirsi meno soli, e più capiti.
Questo libro rivela i suoi pensieri degli ultimi mesi, tra il gennaio e il giugno del 2019, quando, dopo i molti attacchi subiti sulla rete in seguito alla decisione di rendere pubblica la sua condizione, Nadia ha scelto di rimanere in silenzio, mettendo fine alle polemiche.
Il suo desiderio, espresso alla mamma Margherita, era che i testi da lei scritti fossero pubblicati, per non nascondere nulla e continuare a essere sé stessa fino alla fine.
Per l’umanità, la carica vitale e l’esempio che Nadia ci ha lasciato, come ha scritto don Patriciello, abbiamo verso di lei un forte debito di riconoscenza.
Tutta l’Italia ha partecipato al dolore dei familiari per la morte di Nadia Toffa (Brescia, 1979-2019).
I funerali, su richiesta della stessa Nadia, sono stati celebrati da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, noto per la sua opera di sensibilizzazione sulla Terra dei fuochi. Alla cerimonia funebre era presente una rappresentanza dei cittadini di Taranto, in particolare quelli del rione Tamburi, in segno di riconoscenza dopo i numerosi servizi televisivi che Nadia Toffa ha dedicato alle tragiche conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’Ilva.
Inviata e conduttrice della trasmissione Le Iene, per anni ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro.
Famose le puntate dedicate alle truffe compiute ai danni del servizio sanitario nazionale, alla proliferazione delle slot machine, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile.
Nel 2015 ha vinto il premio Ischia Internazionale di Giornalismo come migliore giornalista televisiva. Ha pubblicato nel 2014 il libro Quando il gioco si fa duro (Rizzoli), sul fenomeno dell’azzardopatia in Italia, e nel 2018 Fiorire d’inverno (Mondadori), sulla sua malattia.
Dal 2017 lottava con il cancro non nascondendo la malattia, anzi raccontandola come “occasione di rinascita” e motivo di speranza, infondendo coraggio a tanti malati. A poco più di un mese dalla sua morte, a seguito di una petizione online che ha raccolto più di centomila firme, è stato deciso che il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto porterà il suo nome.