Ciò che i piedi raccontano
Tutto ciò che sui piedi appare in più o in meno rispetto a un piede ideale è presente in più o in meno sul corpo. Se dovessi rappresentare dei piedi ideali con una scultura o un dipinto, non metterei alterazioni o deformazioni. Consideriamo in eccesso rispetto a un piede ideale, un gonfiore, un'artrosizzazione, una callosità..., in meno, una depressione, un cedimento legamentoso, un'ipotonia muscolare...
I piedi ci possono apparire addotti, abdotti, supini, proni, cavi, piatti, estesi, flessi. In ogni piede ci sono ventisei ossa che si muovono per mezzo di trentadue articolazioni.
Solo per camminare, in proporzioni diverse utilizziamo tutte le sessantaquattro articolazioni dei piedi. Quando due faccette articolari, che costituiscono un'articolazione, non sono perfettamente allineate e corrispondenti, sono fuori dell'asse articolare per un trauma o usura, tutte le altre articolazioni del piede e poi di lì salendo, subiscono un effetto domino di compensazione alla ricerca di una postura antalgica, che coinvolge tutta la struttura osteo-articolare. Il peso è scaricato prima sulle articolazioni del piede interessato, poi sull'altro piede.
Le ossa non si muovono da sole, sono mosse dai muscoli, abbiamo muscoli lunghi, corti, superficiali, profondi, volontari, involontari, sopra, sotto, avanti, dietro, il quesito che si pone è perché si contraggono alcuni muscoli e non altri.
I muscoli del collo, del torace e del bacino si contraggono in relazione della condizione degli organi sottostanti.
La Reflessologia Zu ha una marcia in più, è arricchita dalla visione taoista che porta a prendere in considerazione i percorsi dei meridiani dell'agopuntura che interessano i muscoli.
Nella visione taoista non c'è un solo tipo di dolore, questo concetto è decodificato, organizzato, reso elemento diagnostico qualificante. Il dolore può essere acuto, sordo, superficiale, profondo, migrante, fisso, aumentare o diminuire con il movimento o le differenti temperature.