Data di acquisto: 06/10/2012
Un libro toccante, profondo e crudo nel forte realismo che intende denunciare al lettore. E' infatti una lettera sofferta, una testimonianza di vita e di resistenza da parte della stessa autrice, che nel 2002 fu prigioniera delle forze armate Colombiane. Le parole di questo manoscritto si rivolngono infatti, senza mezzi termini, alla madre, ai figli e alla propria famiglia. La scrittrice racconta della sua prigionia, attraverso uno stile forte e malinconico che però vuole incoraggiare alla vita, al mantenimento delle proprie forze, ma soprattutto vuole incoraggiare alla resistenza della vita, unica lotta per la quale vale la pena più ardua ed estrema di poter soffrire, cadere e rialzarsi. Ingrid Betancourt merita il premio della Pace, merita la notorietà, il supporto della propria famiglia ma soprattutto la conoscenza da parte di tutti noi, poichè ciò che è stato fatto deve essere denunciato, espresso a caratteri cubitali e ricordato per il resto della storia.