La nostra relazione con il mondo vegetale è estremamente complessa, e la scienza piano piano ne svela qualche mistero, ma è molto più quello che non sappiamo di quello che sappiamo.
Un manuale alla scoperta della natura, un tema mai come oggi tanto caro al pubblico: il recente lockdown ha infatti permesso alle persone di riscoprire questo legame.
L'autrice apre le porte al mondo delle piante, in un viaggio unico ed emozionante attraverso la loro storia.
All’interno del libro:
- Piante che piangono, come agrifoglio e cicoria, che madre natura ci dona per lenire il dolore fisico ed emozionale
- Piante che sognano, come Ashwagandha, capace di curare il sonno nell’Ayurveda
- Piante che pregano, come il cipresso, ricche di storia sacra e millenaria
- Piante che tremano, come pulsatilla e gelsomino, che sanno leggerci nel cuore, a fior di pelle
- Piante che amano, con una storia mitologica legata all’amore...
- E molte altre da riscoprire!
Piante che pregano - Basilico sacro (Ocimum sanctum, in sanscrito Tulasi, in hindi Tulsi)
Il Tulasi è il basilico sacro indiano, associato alla pura consapevolezza (sattva) come alla giusta azione e alla luce indica la via di verità e di pace, di armonia, di compassione, di fede, di amore incondizionato.
Sattva indica la via della verità e di pace, di armonia, di compassione, di fede, di amore incondizionato.
È la via del discernimento, che guidata dall'osservazione e dalla pace del cuore porta alla giusta azione.
Dunque descrivere l'Ocinum sanctum come semplice fitoterapico sarebbe riduttivo, poiché la sua sfera di influenza è prettamente spirituale.
Le sue foglie sono piccole e intensamente profumate e nella medicina ayurvedica vengono utilizzate come adattogeno per calmare ansia e stress, per favorire respirazione e digestione, per migliorare la circolazione e l'ossigenazione dei tessuti.
La tisana aromatica è molto gradevole, rigenerante e rilassante. L'olio essenziale è spesso usato per la meditazione ed è ottimo nel massaggio unito all'olio di mandorle biologico.
La pianta del basilico sacro è molto cara agli indiani che ne hanno una cura amorevole, mostrando una dedizione pari a quella riservata alle divinità.
La leggenda di questa pianta si lega al mito di Lakshmi, dea di bellezza e qualità divine, ribattezzata Tulsi, ossia «l'incomparabile», sposa amatissima del dio Visnù.
«L'offerta di una sola foglia di Tulsi mi sarà più gradita di migliaia di gemme e di acque sacre»: queste parole, pronunciate da Visnù, elevano l'Ocimum sanctum a pianta venerabile.
Perciò prendersi cura del Tulasi è come prendersi cura del terreno interiore, aprendolo alla devozione, alla gentilezza, al gesto amorevole e disinteressato.
«Stefania Piloni, che parla con le piante, sa ancora leggere la natura con la poesia.»
- Franco Berrino -