Una storia che ha il potere di ricreare il mondo.
Mina, la straordinaria, Mina la stramba, Mina indisciplinata, Mina la pazza. Mina coraggiosa, meravigliosa Mina, Mina ribelle. Di certo Mina non si può etichettare.
Se ne sta sul suo albero a osservare gli uccelli, il mondo e la straordinaria vita che scorre sotto le sue gambe a penzoloni.
Sa che non potrà stare per sempre lassù, che prima o poi dovrà scendere, tornare a scuola, farsi qualche amico, accettare che il suo papà sia in un luogo da cui non si può fare ritorno.
Ma intanto, dall'alto del suo rifugio, Mina riflette: sui misteri del Tempo, sulla vita, sul dolore della perdita, su Dio e... sugli strudelini ai fichi!
Tutto finisce nel suo diario, che è proprio questo qui, che avete fra le mani.
Ma attenzione, bisogna essere pronti a incontrare Mina, bisogna essere disposti a guardare dritto nel Sole, o nella Luna, pronti a sentirsi indifesi e insieme coraggiosi, e soprattutto pronti ad accettare "la bellissima bellezza del mondo", anche quando tutto intorno a noi sembra volerla oscurare.
«Lascerò che il mio diario cresca come cresce il pensiero, come crescono gli alberi e gli animali, come cresce la vita. Chi l'ha detto che un libro deve raccontare una storia seguendo una monotona linea retta?
Le parole dovrebbero vagare e serpeggiare. Volare come gufi, saettare come pipistrelli, scivolare furtive come gatti. Mormorare e urlare, danzare e cantare.
A volte, invece, non dovrebbero proprio esserci parole. Solo silenzio. Solo puro spazio bianco».
Tutti abbiamo incontrato una mina, almeno una volta nella vita, che dall'alto del suo (metaforico) albero guarda giù, il mondo, e si fa domande, e ci sussurra quanto tutto ciò sia bello.
- Marcus Sedwig, The Guardian
Età di lettura: da 12 anni