Una poetica riflessione sul valore dell'esistenza umana e sulla sua bellezza.
Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei.
Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire, quando Georg era ancora molto piccolo; in questa lettera il padre racconta la storia della «Ragazza delle arance», da lui incontrata per caso su un tram di Oslo. Si scambiano un’occhiata fugace.
Pochi minuti più tardi, il giovane crede che alla ragazza stia per cadere un grosso sacchetto di carta colmo di arance. Si lancia verso di lei, col risultato che tutte le arance finiscono sul pavimento. La giovane gli dà del cretino, scende alla fermata successiva, gli chiede se può prendersi un’arancia, e il giovane annuisce sbigottito.
Passano alcune settimane e i due si incontrano di nuovo in un caffè. Anche questa volta la giovane regge un grosso sacchetto pieno di arance. Per un intero, interminabile minuto, si guardano.
Poi, con un movimento pieno di grazia, lei si alza ed esce dal caffè, con l’inseparabile sacchetto tra le braccia. Lui la vede con le lacrime agli occhi. I due, finora, si sono scambiati soltanto pochissime parole.
Il resto è un mistero, al quale Georg si appassiona immediatamente e che lo riguarda molto da vicino...
Un bestseller da 250.000 copie.
Una leggerezza di fondo, anche nel trattare temi alti e profondi, caratterizza le opere narrative di Gaarder. - Avvenire
Un gioioso inno alla vita, un invito al carpe diem, a consumare fino in fondo ogni giorno che ci viene dato. - Corriere della Sera
La scrittura limpida di Gaarder sa tenere in bilico la vicenda tra un passato lontano e un presente vivissimo, mentre – con leggerezza ma insieme con severe e serena profondità – indaga sul senso della vita. - Giorgio de Rienzo, Corriere della Sera