Estratto dal Libro
Gli illetterati sono ignoranti in molti ambiti, ma di rado sono stupidi perché, essendo costretti a contare soltanto sui propri ricordi, è più probabile che ricordino le cose più importanti. Le persone acculturate, al contrario, tendono a perdersi nelle loro grandi biblioteche depositarie di informazioni.
Huston Smith, Studioso delle Religioni
Gli esseri umani esistono nella forma attuale da circa centomila anni. Per gran parte di questo tempo, tre domande sono state particolarmente importanti per noi:
Chi siamo?
Da dove veniamo?
Dove andiamo?
Per quasi tutto il periodo trascorso su questo pianeta, gli uomini non hanno mai dubitato, neanche per un istante, dell'esistenza del mondo spirituale. Credevano che è da lì che viene ognuno di noi al momento della nascita e che lì faremo ritorno con la morte.
Oggi molti scienziati sono convinti che siamo a un passo dal conoscere quasi tutto quello che c'è da sapere dell'universo. E tra gli scienziati si parla tanto in questi anni di una "Teoria del Tutto". Una teoria che renderà conto anche dei dati più infinitesimali attualmente in nostro possesso sull'universo. Una teoria che, come suggerisce il nome stesso, spiegherà ogni cosa.
Ma un particolare salta subito all'occhio. Questa teoria non risponde a nessuna delle tre domande menzionate sopra: le domande che, per il 99,9 percento del tempo trascorso sulla Terra, sono state le più urgenti per l'uomo.
La Teoria del Tutto non si cura del Paradiso.
La parola inglese heaven in origine significava semplicemente "cielo", sky. E questo è il senso con cui il termine viene utilizzato nella traduzione del Nuovo Testamento. Anche lo spagnolo cielo ha questo significato, e deriva dalla medesima radice da cui proviene l'inglese ceiling. Per quanto ormai sappiamo che il Paradiso non si trova letteralmente lassù, molti di noi continuano a credere che vi sia una dimensione o più dimensioni che si collocano al di "sopra" del mondo terreno, intendendo con ciò che gli sono "superiori" in senso spirituale.
Quando parlo del Cielo in questo libro, e ne parlo come di qualcosa che sta al di sopra di noi, lo faccio con la consapevolezza che nessuno oggi pensa davvero che il Paradiso sia lassù, in cielo, o che sia la sede delle nuvole e della luce eterna che la parola ha finito con l'evocare. Mi riferisco a un altro tipo di geografia: molto reale ma pure molto diversa dalla geografia terrestre a cui siamo abituati, e al cui confronto tutta la dimensione fisica osservabile non è che un granello di sabbia.
C'è anche un'altra categoria di persone oggi che crede che siamo davvero sul punto di arrivare a una Teoria del Tutto, e questo gruppo comprende molti scienziati. Ma la Teoria del Tutto di cui parlano costoro è molto diversa da quella che saremmo in procinto di scoprire secondo la scienza materialista.
Quest'altra teoria differisce dalla prima per due importanti aspetti.
Anzitutto essa presuppone che non avremo mai una Teoria del Tutto, se la intendiamo come un'aggressiva teoria materialista che si alimenta di informazioni e dati.
In secondo luogo, affronta tutte e tre le originarie domande primordiali riguardo alla condizione umana. E tiene conto anche del Paradiso.