Cosa c’è di più bello di un pulcino appena nato, caldo e morbido nel palmo di una mano? Forse solo tanti pulcini appena nati. Liberi di razzolare al sole.
Sapete qual è l'elisir della giovinezza? Un pollaio. Sì, avete letto bene. Un pollaio, frequentato da galline colorate, galli con i bargigli e anatre col loro codazzo di paperottoli ancheggianti tra i filari di vecchi olivi contorti. Un pollaio con molte tettoie e posatoi, paglia, ciotole d'acqua fresca, un laghetto e tanti angoli da esplorare alla ricerca di uova: perfette, lisce e lucide, che appena raccolte nella mano sono ancora così tiepide e vive!
Monica ha sempre amato i pollai, che la riportano ai tempi in cui da bambina passava il suo tempo solitario con gli animali. Perciò, non appena ha potuto, da adulta, ne ha costruito uno dove lasciare liberi certi “ospiti speciali” della sua clinica.
Gedeone, l’anatrone muto sfuggito per un pelo ai cani, è stato il primo. Poi sono arrivati Guendalina, la sua dolce metà, le Magnifiche Dieci – un gruppo di galline deplumate, zoppe e col becco spezzato recuperate da un allevamento intensivo a fine carriera –, due galletti neri e impettiti, cani, l’agnellino Pasqualino, gabbiani “predatori” e infine, naturalmente, Patata, la maialina coraggiosa e riluttante al fango più simpatica che ci sia.
Questa è l’incredibile storia di un gruppo di animali destinato dall’uomo all’infelicità. E di una veterinaria che ha ribaltato tutti i pronostici.