Data di acquisto: 25/07/2013
Se avessi approcciato quest'opera un anno fa, l'avrei trovata semplicemente affascinante. Avendola affrontata dopo aver aderito al vegan/crudismo con tendenze fruttariane, non ho potuto evitare di leggere le ricette della cucina siciliana in chiave "igienista", valutandone il grado di salute prima del gusto, e cercando di veganizzarle, ove possibile. La Hornby, che oltre a scrivere siculo tanto bene quanto Camilleri, ha anche il dono del "génésique" femminile, arricchisce l'opera con interessanti citazioni tolte dal Brillant-Savarin, un vero illuminato in fatto di alimentazione per la sua epoca, e guida il lettore attraverso gli ostacoli e i piaceri che un anfitrione incontra lungo il cammino ogni volta che decida di organizzare una cena. Nel confrontare le due culture isolane (inglese e siciliana) così diverse tra loro, l'autrice trova anche non rare similitudini, e ricorda con dolcezza i pantagruelici pranzi di Mosé, e con malcelato rancore i Sunday Lunches, in una briosa narrazione tutta da gustare.