Lo zen non è tante cose e, al tempo stesso, è qualcosa di sublime. Coinvolto in una metamorfosi, porta a un'incredibile trasformazione.
Questo libro è un’esperienza di ciò che è lo Zen: una dimensione in cui è l’essenza ad apparire, a vivere, a essere semplicemente! Un libro shock che non è più, come tantissime altre opere di Osho, un invito al risveglio, ma che risveglia.
Lo sconvolgimento è improvviso, immediato, fin dalle prime righe: Osho non indottrina, non dibatte, non teorizza… tira secchiate d’acqua gelida! E lo fa con una naturalezza, una semplicità, una pacatezza che rafforzano l’impatto: all’improvviso, in un lampo, ci si trova di fronte alla propria mente. In poche frasi Osho ne scardina la logica; ne mette a nudo la fragilità, esponendo i limiti di stereotipi, pregiudizi e conoscenze che modellano il Reale, senza peraltro coglierne l’essenza.
“Tu non sei solo il corpo, non sei solo la mente; sei molto di più: sei un mistero che non può rientrare nei limiti di alcun linguaggio.
Questi aneddoti sono sforzi nati dalla compassione: l’intento è permettere alla tua attenzione di soffermarsi sulla realtà del tuo mondo interiore, inspiegabile e inesprimibile. Lo Zen vi tratta come fiori di loto: dovete aprirvi al cielo, alle stelle.
Nel vostro aprirvi consiste la vostra libertà, nel vostro aprirvi dimora la vostra dignità, nel vostro schiudervi si trova il vostro splendore. La mente è un servo ed è diventata il padrone. In quanto computer è ottima, è un miracolo della biologia, ma non è affatto il padrone. Tu hai totalmente dimenticato il padrone e, in sua assenza, il servo è diventato il padrone: risvegliati al trascendente, a ciò che dimora in te!”
– Osho