Data di acquisto: 15/02/2025
Ho scelto questo libro attratta dal desiderio di sentire finalmente riconciliati due mondi che, nella mia esperienza, parlano la stessa lingua profonda: quello della psiche, esplorata con la sensibilità visionaria di Jung, e quello dello spirito, espresso attraverso la via sciamanica. La lettura mi ha nutrita in più punti. Ho ritrovato intuizioni che da tempo abitano il mio cammino interiore: l’importanza del viaggio simbolico, il valore dell’ombra, il ruolo del Sé come guida spirituale, e quel movimento costante tra visibile e invisibile che la vera guarigione richiede. Alcuni passaggi sono intensi e illuminanti, altri più tecnici e meno scorrevoli, ma nel complesso il testo offre un ponte solido tra la profondità della psicanalisi junghiana e la saggezza del mondo arcaico. Lo consiglio a chi è pronto a esplorare se stesso non solo con la mente, ma con l’anima. A chi riconosce nella ferita una soglia e nel rito un atto d’amore verso la propria interezza.