Il Sentiero della Terra — Libro

Estratto dal Libro: Guarire la Terra

Sono con un gruppo di amici in Messico, dove trascorreremo una settimana a contatto con le tradizioni spirituali locali ed europee. Ci siamo riuniti in una caverna per ascoltare la voce profonda della terra e abbiamo allestito un bellissimo altare votivo su cui sono sparsi semi e petali in omaggio a Tonantzin, la dea azteca della terra.

Dopo aver osservato un minuto di silenzio, cantiamo insieme: "La terra è nostra madre, dobbiamo averne cura". 

Il potere si solleva tra l'eco delle nostre voci che risuonano nella caverna. Ci radichiamo e poggiamo le mani al suolo. Mi sembra che il terreno abbia un brivido di piacere mentre si imbeve della nostra energia. "Sì, così", dice, "nutrimi e di' a chiunque incontri di fare altrettanto. Il mio corpo energetico sta perdendo forza e ha bisogno del vostro nutrimento". 

Tutt'a un tratto, ho immaginato la terra come un grande campo di battaglia in cui si fronteggiano turbe feroci e distruttive da un lato e forze benevole dall'altro. Ho scacciato via quell'immagine perché non mi piace vedere le cose in termini antitetici, come scontro fra il bene e il male. Ma una voce dentro di me ha detto: "Le forze che si contendono la terra lottano ad armi pari, la battaglia infuria selvaggia e le sue sorti sono incerte. La tensione è tale che la terra rischia di spaccarsi e crollare. Nutritela". 

Se arrivati a questo punto del libro avete messo in pratica anche solo alcune delle attività che vi ho proposto, avrete imparato a percepire la terra come una creature vivente e consapevole, in continuo dialogo con noi, e avrete partecipato al mistero dei suoi portentosi cicli, delle maree e delle correnti che attraversano l'acqua e l'atmosfera. Ne avrete sentito il respiro, il flusso sanguigno, seguendo gli intricati percorsi dell'energia e dei nutrimenti che compiono i loro cicli di nascita, crescita, morte, decomposizione e rigenerazione, e avrete infine intravisto le strutture che danno forma e sostanza al suo corpo.

Ampliando la vostra coscienza, vi sarete anche accorti che la terra è malata.

Una grave minaccia incombe sui cicli degli elementi, sul respiro alternato che passando dal rosso al verde dona ossigeno all'atmosfera, sulla biodiversità, frutto di un'evoluzione lunga miliardi di anni. E sappiamo bene che il cambiamento, con ogni probabilità, non sarà un fiume che scorre lento e placido ma irromperà piuttosto come un torrente in piena che si getta bruscamente in una cascata.

L'attuale stato di degrado della terra è sotto gli occhi di tutti, come dimostrano le estati sempre più torride, l'aumento dei tumori, l'estinzione di tante specie. Ma il fatto che la vita continui a scorrere suppergiù invariata ci consente di girarci dall'altra parte e fare finta di niente.

È come se fossimo a bordo di una nave che si lascia trasportare dalla corrente. Tutto ci indica che stiamo andando incontro a un precipizio, ma finché le acque appaiono calme non ce ne diamo pensiero, convinti che nulla di grave potrà accaderci, e senza saperlo pimtiamo dritti verso la cascata. A quel punto potremo solo gridare: "Perché non abbiamo fatto qualcosa prima?", mentre finiamo inghiottiti dai gorghi. 

La terra ha una grande capacità di resilienza ma è anche fragile. I cicli e gli ecosistemi naturali possono resistere a scosse molto violente ma se cedono possono dare il via a un collasso a cascata, con conseguenze fatali per buona parte della vita sulla terra. 

Contemporaneamente, assistiamo alla crescita in tutto il mondo di forze benefiche di guarigione. Ora disponiamo di tecnologie che, se messe a buon frutto, possono consentirci di vivere in equilibrio con la terra. Sappiamo cosa occorre fare per soddisfare i bisogni umani nel rispetto della natura e dell'equilibrio della vita. E la comunità globale delle persone che abbracciano stili di vita ecosostenibili si allarga ogni giorno di più. 

In questi tempi critici siamo chiamati a prenderci cura della terra, dell'umanità, del nostro prossimo e di noi stessi. Si parla tanto di "guarire la terra" ma in realtà è il nostro modo umano di trattarla che deve guarire. 

La guarigione prende avvio dall'ascolto. Da giovane, una vita fa, ho studiato per diventare psicoterapeuta. La terapia/il counseling è la disciplina dell'ascolto. È aprirsi alle sofferenze, le paure, le angosce, le speranze e le esperienze del paziente e stabilire, con la propria presenza, una relazione guaritrice. 

Lo Stesso principio vale per la cura della terra. Mettendo in pratica le osservazioni riportate in questo libro ed esercitandoci all'ascolto della natura, possiamo instaurare con la terra una relazione terapeutica che avrà anche su di noi effetti benefici, perché quando non comunichiamo con gli elementi, con le energie e con i nostri processi vitali, non possiamo godere di piena salute. 

L'ascolto è una tecnica pratica. La comunità del Reclaiming chiama "attenzione aperta e libera" l'attitudine all'ascolto necessaria a comprendere i bisogni dell'ambiente, si tratti di un appezzamento di terra, di un albero malato o di una comunità umana.