Data di acquisto: 11/02/2014
In tempo di crisi è facile abbattersi: chi poteva uscire a cena una volta a settimana, anche per una pizza, ora lo fa una volta al mese; si sta più attenti a comperarsi un vestito o un film; per non parlare dei genitori che si vedono costretti a non potere accontentare i figli come qualche anno fa. Questo libro fa riflettere proprio su questo: dà voce, attraverso 12 brevi racconti autobiografici, a persone (20-30enni perlopiù) che hanno dovuto vivere l'esperienza della guerra civile (in Libia) prima di potere arrivare in un Paese - l'Italia - che non versa in condizioni ottimali, sebbene indubbiamente migliori rispetto ai Paesi africani di provenienza. In effetti queste persone, pur essendo nate in povertà, sono riuscite a non perdere la speranza. Il lettore troverà una grande testimonianza di fede in questi racconti: perché la luce prima o poi arriva, ma non bisogna lasciarsi andare allo sconforto - che è un'autentica tentazione - che la realtà non potrà migliorare.