Una favola mistica, un viaggio nei recessi misteriosi della coscienza, in cui un vecchio albero che desidera esplorare il mondo diventa emblema di una ricerca interiore che non può essere rimandata.
Ogni episodio di questa ricerca è un gradino da affrontare nella scala verso la conoscenza del lato magico e nascosto della vita di ogni essere vivente.
"Sulla sommità di una collina, dalla quale dominava un paesaggio mozzafiato di terre brune e fertili, dolcemente mosse, solcate da un sonoro e cristallino corso d'acqua, si racconta vivesse un possente albero, imponente e vecchissimo.
Così inizia questa novella, scritta sia per i bambini che per adulti, una vera e propria storia iniziatica in grado di far riflettere coloro che sono alla ricerca di sé stessi..."
Estratto tratto dal libro
"Da quando non era altro che un minuscolo seme, lasciato cadere distrattamente da un uccellino mentre portava cibo ai suoi picco-li, l'albero aveva visto succedersi moltissime stagioni.
Il semino aveva attecchito bene in quel terreno fertile e morbido: dal segreto buio della terra umida, si era fatto largo verso quel tepore che poi imparò a riconoscere come la luce del sole, che lo bagnava lungamente nelle molli ore estive.
Nel succedersi circolare delle stagioni si era fortificato, la corteccia si era fatta dura e rugosa, i rami si erano moltiplicati e rafforzati, la chioma infoltita, fino a farne uno splendido esemplare della sua specie.
Gli uccelli migratori che in primavera giungevano in quella regione lo riconoscevano da lontano; era diventato un porto sicuro e protetto, adatto a costruire nidi riparati per la schiusa delle uova.
L'albero, la cui leggenda tramanda fosse chiamato il Maestoso, era al colmo della gioia quando sentiva che il dolce tepore di primavera faceva sì che dal suo grande corpo spuntassero le prime tenere foglioline.
In poco tempo la sua chioma tornava folta e scura, la linfa scorreva nelle sue vene a tutta forza e il suo umore diventava frizzante, entusiasta di accogliere gli amici uccelli arrivati da lontano, fiaccati dalle fatiche della migrazione per metter su famiglia, riparati dai suoi possenti rami.
La festa aveva inizio!"