Il Mondo che Avrete — Libro
Virus, antropocene, rivoluzione
Marco Aime, Adriano Favole, Francesco Remotti
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Il lockdown è stato una forzata, lunga pausa, in cui per legge sono state sospese attività produttive, incontri sociali, manifestazioni culturali. “Sospendere” non è di certo un’idea estranea alle società umane: per esempio, la vediamo teorizzata dagli scettici del mondo antico in contatto con l’India, applicata nella cultura ebraica, praticata dai BaNande del Congo.
La differenza è però notevole tra le sospensioni programmate, il cui scopo è di arrestare periodicamente le più importanti attività economiche, obbligando le società a ripartire da zero, e il nostro recente lockdown, un’esperienza straniante e inattesa, del tutto estranea al nostro modo di pensare. Una parentesi che si vorrebbe chiudere definitivamente per riprendere il cammino interrotto, quel “progresso infinito” con cui la civiltà occidentale ha voluto segnare la sua storia e la sua presenza nel mondo.
In questa situazione, che cos’ha da offrire il pensiero antropologico?
Deve salire sul carro del progresso o, al contrario, lavorare “contro” l’accecamento prodotto da questo mito?
L’antropologia si fa portatrice di testimonianze spesso lontane nel tempo e nello spazio, in grado di mettere in luce le “vie di fuga” tracciate da ogni cultura, le sospensioni, anche traumatiche, con cui si pongono domande cruciali sul presente e sul futuro.
Non è vero che le società da noi definite “tradizionali” e “premoderne” abbiano lo sguardo rivolto soltanto al passato: al contrario, non è raro trovare al loro interno un confronto esplicito tra generazioni allo scopo di garantire ai giovani un futuro vivibile.
Dall’osservazione partecipante del lockdown e dalle riflessioni sulla “cultura dell’Antropocene” in cui siamo invischiati, emerge drammaticamente il “furto di futuro”, l’impressionante debito economico ed ecologico che gettiamo sulle spalle delle nuove generazioni.
Come venirne fuori, se non ideando un altro modo di vivere, una rivoluzione che abbia come obiettivo quello di rifondare la convivenza tra noi e gli altri abitanti della Terra, tra noi e la natura?
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Marca | Utet |
Data pubblicazione | Ottobre 2020 |
Formato | Libro - Pag 187 - 13,5x21 cm |
ISBN | 8851182469 |
EAN | 9788851182465 |
Lo trovi in | Libreria: #Cambiamento climatico #Cambiamento climatico e catastrofi naturali #Globalizzazione #Critica sociale #Sociologia |
MCR-NR | 188807 |
Marco Aime (Torino, 1956) è un antropologo e scrittore italiano. Insegna antropologia culturale presso l'Università di Genova. Ha partecipato alle edizioni 2007 e 2008 del Festival della Mente di Sarzana e alle edizioni 2004, 2007 e 2009 del Festivaletteratura di Mantova. Ha vinto il Premio... Leggi di più...
Adriano Favole è vicedirettore per la ricerca presso il dipartimento di Culture, politica e società dell’Università di Torino, dove insegna Antropologia culturale e Cultura e potere. Ha tenuto corsi presso le Università di Milano, Genova e Bologna, è stato... Leggi di più...
Francesco Remotti è un Antropologo italiano (1943). Laureatosi in Filosofia, nel 1970 ha intrapreso la carriera accademica presso l'Università di Torino divenendo qualche anno più tardi professore ordinario di Antropologia culturale. Già direttore del Dipartimento di Scienze antropologiche e... Leggi di più...
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