Data di acquisto: 05/05/2015
Molto interessante la parte in cui si evidenziano le precise conoscenze astronomiche e matematiche desunte dagli allineamenti del sito di Nabta Playa. Un po' meno convincente, invece, è la teorizzazione di un'unica e potentissima civiltà africana, locata in un Sahara allora rigoglioso e verdeggiante, da cui discenderebbe la strabiliante civiltà egizia. Le prove indicate dall'autore non reggono, ahimè, la prova della Storia, visto che in antichi papiri egizi già si narrava di come il Sahara altro non fosse che un immenso mare intrappolato nelle regioni nordafricane: perfettamente navigabile e conosciuto dalla millenaria civiltà sorta sulle sponde del Nilo. Francamente non ho capito quest'inversione ad U dell'autore in merito agli albori della civiltà faraonica: è da sempre stato un convintissimo assertore dell'incipit atlantideo, quello Zep Tepi o mitico "primo tempo", quando tutto ebbe origine e si diede ordine al caos, ossia quando i profughi di quell'isola appena affondata misero piede in terra d'Egitto.