Data di acquisto: 17/11/2009
Perché un dirigente scolastico, Marina Seganti, di un Istituto Comprensivo con più di 1.800 alunni, più di 200 insegnanti, ed oltre 30 collaboratori scolastici, sceglie di scrivere una favola? E soprattutto, sceglie di incentrarla sul rapporto che nasce tra un giovane ed un “grande” e di sottotitolarlo “Curiosamente alla ricerca del bene, del bello e del vero”? “Marina” sceglie un linguaggio particolare, curato, con significati e significanti a volte nuovi, a volte ripescati nella memoria della “langue”, riportando alla luce concetti e significati che sembrano ormai sorpassati se non scomparsi dalla nostra lingua e di conseguenza dalla nostra Vita. Le parole durano, hanno una qualità oggettiva, sono lì per essere udite e viste, non è facile cancellare l'effetto delle parole, depositarie di esperienze, che plasmano, formano le nostre esperienze future, esse sono un imprinting.Le parole fissano l'immagine, creano nella nostra mente l'immagine del mondo che ci circonda.potrei continuare, ma vi lascio l'attesa..