"Ho sempre sentito parlare del qui e ora, cioè dell'eterna connessione che ci lega al presente - derivata dal fatto che nel mondo della 'materia uguale energia', come ci ha raccontato Einstein, non esiste lo spazio tempo -, ma facevo fatica a viverlo e a integrarlo nella mia giornata.
E poi c'è stato un momento in cui tutto mi è apparso più chiaro e luminoso. Noi tutti spesso ci facciamo agganciare dai ricordi del passato, che ci ancorano a sé e creano immobilità, oppure fantastichiamo sul nostro futuro così tanto, da percepire il presente come un momento di inadeguatezza.
Anche 'Il Piccolo Principe' di Saint- Exupéry, riferendosi all'essere umano adulto, ha colto perfettamente questo concetto e lo ha espresso con le parole "non si è mai contenti dove si sta".
È proprio questo che accade a molte persone, cioè non sono contente, non tanto per quello che di buono o cattivo realizzano nella propria quotidianità, ma per quello che non sono riuscite a realizzare, soprattutto in riferimento alle aspettative ipotizzate.
È come se fossimo alla continua rincorsa di qualcosa che non riusciremo mai a realizzare come vorremmo, come se solo il domani riservasse le migliori risposte per noi: la fregatura dunque, sta proprio qui, nel presente.
Se però rimaniamo prigionieri di questo schema, incombe su di noi un grande pericolo: dato che ci sarà sempre un domani, non raggiungeremo mai il nostro obiettivo".