L'Autrice, dopo aver perduto tragicamente il figlio sedicenne, Davide, in un incidente in mare, è riuscita a ritrovarlo - o almeno a ritrovarne la voce e la presenza - per mezzo della psicofonia, la registrazione di voci dall'Aldilà. Anche in questo caso, come in altri, Davide vuole convincere la sua mamma che lui non è morto, ma vivo e felice, in una nuova dimensione.
Questo il racconto di Gemma Cornetti:
« Quel 29 agosto 1978, Davide, l'ultimo dei miei tre figli, si reca in una località balneare a pochi chilometri da Taranto, per effettuarvi delle immersioni in apnea con il suo amico Roberto. Alle 10,30 il dramma si compie: non lontani dalla riva, Davide e Roberto lasciano entrambi le loro giovani vite su quel fondale sabbioso, legati allo stesso destino.
Ricordo la fitta lancinante del dolore, poi lo sbigottimento e il senso di vuoto. Poi rivedo Davide disteso sul marmo dell'obitorio, come addormentato: serenità e dolcezza erano scolpite sul suo volto di adolescente. Questa è la cronaca di un viaggio: quello che mi ha consentito di tornare a sentire la voce di Davide.
Grazie alla sua voce e a quella dei nostri cari trapassati, con l'aiuto di un registratore o di una radio, ho capito che la morte è solo un passaggio, un volo.
Le voci dell'Aldilà ci guidano verso la luce, verso un insegnamento che ci arricchisce ed abbatte i confini dei nostri occhi ».
Aiutata da queste esperienze a superare la propria terribile disperazione, Gemma Cornetti oggi fa attivamente parte del Movimento della Speranza e si prodiga affinchè anche altri possano trovare quel conforto e quella serenità che ella stes-sta è riuscita a ritrovare.