Data di acquisto: 02/01/2015
Fantasmi di pietra racconta la storia di Erto dopo la tragedia del Vajont. La storia è narrata dall'autore, nato e cresciuto nelle quattro strade descritte nel libro. Mi sono ritrovata a leggerlo per caso e, ammetto, che dopo le prime pagine volevo addirittura abbandonare la lettura. Per fortuna non l'ho fatto! Non è il genere che di solito leggo, molto descrittivo e dialoghi praticamente assenti, ma più si va avanti a leggere, più si rimane incollati alle pagine, presi dai racconti di vita quotidiana degli abitanti di una città montana prima e dopo il 1963, anno che segnò per sempre quei luoghi. La storia è narrata alternando tuffi nel passato in una città viva e ritorni alla realtà in una città fantasma. Un passato recente, ma che sembra così remoto. Tante cose sono cambiate da quel 9 ottobre 1963: molti riti, molte tradizioni, molti mestieri. Una riflessione è d'obbligo su i pro e i contro del progresso.