Data di acquisto: 01/03/2015
Un testo interessante che non parla solo di colori, ma attraverso i colori parla dei simboli, che sono universali, per tutte le culture e per la nostra mente. Un bel testo
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“I colori non sono soltanto la più fantastica manifestazione naturale di questo nostro mondo - tanto che gli astronauti, vedendo il pianeta Terra, lo designarono subito come "il pianeta azzurro" - ma sono anche, per dirla con Schelling, l'espressione del " significato spirituale della natura, nella sua funzione di essere l'autorivelazione dell'Assoluto". Infatti, proprio dalla utilizzazione simbolica dei colori è nato il linguaggio dei simboli, che costituisce la vera ed unica lingua originaria (Ursprache) dell'umanità.
Com'è noto, il più antico rito sepolcrale dell'uomo, risalente almeno al trentesimo millennio anteriore alla nostra Era, (ma in realtà, come vedremo, più antico di oltre 45 millenni) consisteva nel seppellire i cadaveri in fosse spalmate di ocra rossa, materiale usato anche per colorare gli scheletri e quasi sempre associato a conchiglie e perle o, in loro sostituzione, piccole biglie di osso o di corno. Ora, non vi è dubbio che sia il colore rosso, sia la conchiglia o la perla hanno precise valenze simboliche, correlate all'inumazione dei morti e all'idea di rinascita”.
I colori ed i ritmi musicali furono i primi simboli usati dall'uomo, prima ancora della nascita dell'arte. Essi hanno accompagnato per decine di millenni la trasformazione dell'Homo Faber in Homo Sapiens e lo sviluppo di quest'ultimo mediante il linguaggio, la produzione artistica, la coscienza religiosa e morale.
Nel corso dei millenni, si è pure affinata la percezione dei colori e della musica: tanto da formare l'unica lingua universale tuttora comprensibile. Perciò i simboli derivati dai colori sono incastonati nella coscienza profonda e nella memoria collettiva di tutti gli umani, ove agiscono sia in senso positivo, sia in senso distruttivo.
Oltre alle considerazioni sui colori nell'arte e nella liturgia, questo breve trattato esplora, mediante rapide incursioni nella storia, le azioni e reazioni collegate all'uso dei colori come simboli religiosi e politici. Così si pone in relazione l'inversione del rosso e del nero nelle bandiere rivoluzionarie fasciste e comuniste con il tragico fallimento di queste ideologie; e si evidenzia l'effetto distruttivo che il Tanè (colore rosso-bruno) ebbe sulle “camicie brune” di Hitler e sulle uniformi di Stalin.
Ma l'uso dei colori può anche avere effetti curativi (cromoterapia) e di rigenerazione interiore, con precisi riferimenti alla dialettica dei sessi.
Marca | Il Segno dei Gabrielli Editori |
Data pubblicazione | Dicembre 2004 |
Formato | Libro - Pag 137 - 13,5x21 |
ISBN | 8888163395 |
EAN | 9788888163390 |
Lo trovi in | Libreria: #Cromoterapia #Simbolismo |
MCR-NR | 32423 |
Giovanni D'Aloe, nato a Roma nel 1935 da antica famiglia di origini ispanico-calabresi, fu, nel 1976, con Silvano Panunzio, Primo Siena ed altri, tra i fondatori della rivista “Metapolitica - Rivista di Studi Universali”, della quale è tutt'ora condirettore. Egli ha collaborato, come esperto... Leggi di più...
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