I Celti - Miti, Storia e Religioni — Libro
Floreana Nativo
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Quello che conosciamo sui Celti lo dobbiamo principalmente agli scrittori romani e agli amanuensi dei conventi dell'isola britannica, ma sarà stato tutto vero ciò che hanno scritto?
Un libro che illustra in modo organico e completo le conoscenze odierne di questo popolo affascinante e culturalmente ricco.
Floreana Nativo, grazie ai suoi studi storici, narra le origini di questo popolo e le sue testimonianze, la struttura civile dei Celti, il loro calendario, la ricca simbologia, i molti cicli mitologici creati, le divinità e le festività associate.
Infine, ci si sofferma sulla creazione della cosiddetta “cristianità celtica” per concludere con la perdita dell'identità del popolo celtico, con la successiva riscoperta avvenuta agli inizi del Ventesimo Secolo.
Per i Celti tutto era interconnesso: la vita e la morte, gli uomini e gli animali, gli alberi e tutta la vegetazione. Per questo motivo l’albero simbolo dei Celti era un tutt’uno fra i rami e le radici, un continuum fra l’alto e il basso, fra il cielo e la terra.
I boschi rappresentavano la sacralità, l’unione della Natura con l’uomo. Questa unione era talmente sentita da far nascere la figura dell’uomo verde o Derg Corra. Il viso dell’uomo verde era formato, in genere, da foglie di quercia, agrifoglio e acero con rametti di sorbo che stavano ad indicare il risveglio della natura dopo il gelo invernale.
Mascheroni di uomo verde si possono trovare anche in edifici religiosi...
Intervista con l'Autrice
"Durante gli studi che hai compiuto, cosa ti ha particolarmente colpita della popolazione celtica?
Il loro rapporto con la Natura. In effetti la loro religione è basata sulla Natura. I Templi sono i boschetti di querce, e sotto una quercia si effettuano i giudizi. Il loro alfabeto (a uso soprattutto dei druidi) è anche un calendario (Ogamico) e si basa sugli alberi.
La terra, i fiumi non sono altro che la rappresentazione di una divinità. Purtroppo non c’era un legame fra le varie tribù e per questo non riuscirono a resistere al ben ordinato esercito romano.
L’unica nazione che riuscì a preservare per lungo tempo le sue tradizioni fu l’Irlanda, perché circondata dal mare. I loro miti hanno influenzati scrittori come Tolkien o Stephens e tanti altri."
Dalla quarta di copertina
Sui Celti sembra che si sia detto tutto e poi si scoprono nuovi ritrovamenti, nuove tracce che ce li ripropongono sotto altri profili. Barbari ai tempi dei romani, oggi invece sono ritenuti un vanto per le popolazioni che ne reclamano la discendenza.
È la ruota del tempo che porta in alto ciò che prima era in basso e viceversa. Ma chi erano i Celti?
Erano un insieme di popoli, il cui nucleo abitava la Selva Hercynia nel V secolo a.C. e che da lì si era diramato verso la parte occidentale dell'Europa. Li conosciamo con diversi nomi: Galli, Galati, Celtiberi, Elvezi, Belgi, Pannoni, Britanni, Senoni.
Erano popoli nomadi finché non trovarono, ognuno, una terra che corrispondeva alle loro esigenze. Guerrieri forti, impavidi, ma non disciplinati, si basavano più sul loro furore guerriero che su una vera tattica militare e fu questo il punto debole che li fece soccombere di fronte alle legioni romane.
Anche se non abbiamo documenti sulla loro cultura, avevano infatti un divieto (un geis) sulla scrittura, delle loro storie sappiamo molto grazie a Giulio Cesare, ad altri autori romani e a quei pazienti monaci amanuensi che nei conventi inglesi e irlandesi trascrissero le leggende trasmesse oralmente dai vecchi che altrimenti sarebbero andate perdute.
Sono storie di dei, di eroi e di fate. Sono arabeschi delle linee della Natura che s'intrecciano nei simboli come il Triskel, la Triquetra, la Spirale, l'Albero Celtico.
Simboli che si riflettono nel loro modo di vivere quotidiano dove il giorno inizia al tramonto e la notte appartiene ai Thuatha, ai Sidhe che vivono nei tumuli; dove la morte precede la vita e questa non finisce perché si moltiplica in un ciclo infinito fino al Tir Na Nog, il paese dell'eterna giovinezza.
Sono le storie della Natura che le narra in prima persona attraverso i suoi componenti, diversi e tuttavia unici nel comporla, come gli animali, i pesci, le erbe, i terreni, i fiumi, l'aria. Ogni elemento che la popola diviene particella essenziale del suo essere.
Un libro prezioso per chi vuole scoprire (o approfondire) quanto prodotto da un popolo cui ispirarsi per una vita più equilibrata tra lavoro, natura e spiritualità.
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Marca | Panda Edizioni |
Data pubblicazione | Settembre 2023 |
Formato | Libro - Pag 130 - 15x21 cm |
Illustrazioni | Con immagini in b/n |
ISBN | 8893783096 |
EAN | 9788893783095 |
Lo trovi in | Libreria: #Tradizioni Celtiche #Saggistica e cultura |
MCR-NR | 452202 |
Floreana Nativo spazia le sue ricerche nel mondo della saggistica per ritrovare l'origine delle religioni, dei miti, delle legende. È sceneggiatrice italiana dei tarocchi per la nota casa editrice "Lo Scarabeo". Ad essi è arrivata per passione personale diventando oggi un punto di... Leggi di più...
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