Ma che cosa dobbiamo gridare? Gridare tanto per fare gli indignati, per pronunciare i “vaffa” che la realtà meriterebbe? Gridare solo per testimoniare che ci siamo?
No: queste pagine ci parlano di chi ha alzato la voce per il cambiamento, per difendere la fragile fiamma del vero.
Allora dobbiamo gridare perché sentiamo che non si tratta di riportare il gioco al punto di partenza, ma di sovvertire le sue regole. Perché grazie all’onestà e al coraggio di ciascuno di noi il mondo può cambiare davvero.
Ipazia, scienziata alessandrina, fa lezione in piazza: il suo sguardo giunge dritto fino a noi, non si offusca nemmeno quando mani fanatiche di monaci cristiani si accaniscono su di lei con cocci taglienti. Robert Capa, reporter di guerra, arriva così vicino alla realtà da coglierne il cuore senza nemmeno mettere a fuoco: solo vivendo in prima persona possiamo capire. La poetessa Achmatova attende al gelo davanti al carcere dove è chiuso suo figlio: quando prende in mano la penna, i suoi versi fanno tremare Stalin e cantano la resistenza e il coraggio. Giordano Bruno muore tra le fiamme: ma la verità che ha condiviso rende per sempre vano quel rogo.
Al contrario, lo speaker radiofonico ruandese che entra in tutte le case con le sue battute è proprio colui che semina odio sanguinario. Ed è il gerarca colto e disperatamente innamorato a insegnare a Hitler che se ripeti una bugia cento volte, finiranno per credere che sia la verità. E ancora un’attrice, un wrestler, un bambino con un pennello in mano...
Donne e uomini celebri da sempre o famosi per un giorno ci vengono incontro, ci pongono domande ineludibili.
Con la sua scrittura capace di coniugare epica e lucidità di ragionamento, Saviano ci svela le dinamiche pericolose che dominano ogni comunicazione, eppure arrivati in fondo ci sentiamo come il giovane studente cui il racconto è rivolto: all’inizio di tutto, pieni di energie, di sogni, di indignazione.
Quando sta per vincere anche in te la certezza che nulla cambierà, quando dicono che siamo tutti sporchi, tutti ugualmente compromessi, quando provano a metterci gli uni contro gli altri, tu grida che credi in chi combatte con le parole, in chi costruisce con le parole, in chi attraverso le parole prova a cambiare.
Che cosa succede a un uomo che parla, oggi? Ogni sua sillaba viene inghiottita dalla Rete, dove sembra che sia vero tutto e il suo contrario, dove i nostri desideri si trasformano in leve di marketing.
Eppure quello che accade oggi non è dissimile a quello che è accaduto per secoli, ogni volta sotto maschere che è importante saper riconoscere.
Queste pagine sono fatte di racconti appassionanti come thriller e vividi come la realtà, che smontano sotto i nostri occhi gli ingranaggi di vicende che pensavamo di conoscere e ce ne svelano altre di cui eravamo ignari. Tutti insieme, compongono un grande disegno animato dalla volontà dell’autore di salvare le storie per riparare alle ingiustizie che i potenti hanno compiuto sui più deboli, di gridare le parole che sono state conculcate dai regimi.
Il libro sarà arricchito dal contributo di Alessandro Baronciani, che firma i ritratti dei protagonisti, ciascuno dei quali pone a noi lettori una domanda.
Perché leggere questo libro?
- Una grande avventura che ha per protagonista la libertà di pensiero.
- Un'indagine serrata sui meccanismi della propaganda, della censura, della manipolazione.
- Un grido che dissipa ogni indifferenza, poetico e militante, di non assuefazione alle regole del gioco
Estratto dal libro
“Non so da dove cominciare.”
“Comincia dalla parola. Insegna loro a leggere, leggendo impareranno a difendersi, a rispondere nelle aule dei tribunali, a contrattare il prezzo, magari pretenderanno un po’ di diritti.”
“Ma anche se fosse come dici, io sono solo una goccia, minuscola in questo oceano immenso...”
“Francesca, una goccia è una goccia, ma se sgocciola sulla lingua di un assetato salva la sua vita. Non è forse fatto di miliardi di gocce l’oceano?”
“L’unico modo che si ha per governare una persona è farla sentire circondata da nemici. Il marketing, oggi, sta facendo questo. Ti vuole far sentire circondato solo da ciò che ti è familiare, così, senza accorgertene, ciò che non ti somiglia inizierà a creare in te sospetto, perché un prodotto per piacerti dovrà somigliarti, anche se, in realtà, sta solo fingendo di somigliarti. Avrai allora sempre più bisogno di metterti nelle mani di chi ti dice che quello che sei va benissimo, che sono tutti gli altri a essere nemici della tua identità. Tu non cadere in questa trappola, e quando questo accade, gridalo!”